Welcome back to Australia: il rientro dall’Italia
Welcome back to Australia: ecco le emozioni del rientro a Sydney con qualche dritta su come gestire le “nuove” difficoltà e ricominciare una seconda volta.
Dopo i primi sei mesi di working holiday, sono tornata in Italia per trascorrere qualche settimana con la mia famiglia e gli amici, in previsione del Natale (avevo già comprato il biglietto aereo tanto tempo fa).
Dal primo febbraio sono di nuovo a Sydney, felicissima del mio rientro in questa fantastica terra e in questa splendida città.
Il gap di un mese in Italia, tuttavia, non mi ha lasciato indifferente e tornando qui una seconda volta ho avuto impressioni e sto attualmente sperimentando difficoltà diverse.
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Ecco allora perché ho pensato di condividere con te queste stesse sensazioni e di darti alcuni consigli su come vivere il rientro in Australia, che sia all’interno del tuo primo working holiday, del secondo o nel bel mezzo di un anno di student visa. Come si gestisce la nostalgia di casa? Come si affronta, di nuovo, la ricerca del lavoro, come si affrontano gli addii di persone con cui hai stretto amicizia e che se ne vanno e come stringere nuovi rapporti con i coinquilini che sono venuti ad abitare nella tua casa, rendendo l’atmosfera diversa (nel mio caso divertente) da come te la ricordavi?
Premesso che si tratta di considerazioni di carattere personale e non di verità assolute, il primo errore da evitare è fare continui confronti con la situazione precedente. Tutto cambia e tutto scorre, diceva il filosofo Eraclito, e quale situazione più azzeccata di questa che vede italiani alla ricerca di un futuro migliore sparsi sulla terra dei canguri, potrebbe corrispondere meglio a questo stereotipo?
Accetta i cambiamenti del rientro
I lavori cambiano, i coinquilini cambiano, i ritmi e le abitudini cambiano, tu no. Il segreto è essere flessibile e aperto al cambiamento, disponibile a modificare anche tu parte del tuo comportamento per un bene superiore, il benessere del gruppo. Può trattarsi di un nuovo collega a lavoro che trovi particolarmente antipatico, di un coinquilino che possiede un cane, che prima non c’era, della fidanzata del tuo migliore amico australiano che per forza di cose ti impedirà di vederlo tutti i giorni come prima.
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Gestisci gli addii
Il rientro in Australia non è solo sinonimo di cambiamento e nuove conoscenze, ma anche di addii. Nel mio caso nel giro di due giorni sono stata costretta a salutare due veri e propri punti di riferimento dei miei primi sei mesi in Australia, due amiche eccezionali che si sono rivelate il vero tesoro e la ricchezza più bella conquistata nella prima parte della mia avventura. Si tratta di emozioni difficili da gestire, la solitudine, intesa come loneliness (ovvero in senso negativo) è sempre lì in agguato pronta ad afferrarti la gola, a ridere delle tue lacrime e gioire delle tue paure.
Non disperarti e pensa che nuove meravigliose amicizie ti aspettano proprio dietro l’angolo! In questo mi sento fortunata, in pochi giorni ho stretto un bellissimo legame con tutte le mie nuove coinquiline pazzerelle che, oltre ad avermi fatto sentire davvero a casa, hanno saputo sdrammatizzare i momenti tristi e strapparmi un sorriso anche quando non c’erano motivi per sorridere.
La nostalgia di casa
Per quanto riguarda, invece, la nostalgia di casa, beh, si tratta di un argomento molto delicato e soprattutto personale. Per quanto mi riguarda ritengo di aver gestito abbastanza bene le mie emozioni in fatto di “mancanze”; fin da piccola sono stata abituata a stare lontana da casa per brevi-medio lunghi periodi e ho sviluppato un buon livello di indipendenza e autosufficienza. Tuttavia, è innegabile che rivedere i propri cari, la propria famiglia e i propri amici non ha davvero prezzo! Questa esperienza ti aiuta, fra le altre cose, a riconoscere le amicizie vere e autentiche che possiedi in Italia e a prendere le distanze da quelle, invece, meno profonde. Non hai avuto anche tu la stessa sensazione?
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La nostalgia dell’Australia
Paradossalmente ho sentito anche una forte mancanza degli amici che avevo lasciato in Australia, così come della stessa città di Sydney, il cui nome è capitato assai spesso sulle mie labbra quando ero in Piemonte. Una nostalgia velata d’amore che mi ha permesso di capire quanto questa città mi piaccia e quanto subisca il fascino di questa terra. Il confronto tra le due realtà, Italia-Australia è inevitabile. Accanto ad un’amarezza per la situazione politico economica che ho lasciato in patria, si accompagna un sentimento di desiderio di emulazione di una realtà, quella australiana appunto, che ha tutti i requisiti in regola per essere presa a modello.
La ricerca del lavoro (di nuovo)
Infine vorrei portare la mia testimonianza in merito ad alcuni problemi riscontrati al mio ritorno in Australia, per quanto riguarda il lavoro; sebbene sia partita pensando di averne già uno ad aspettarmi, un imprevisto ha rovinato i miei brillanti piani. La ricerca del lavoro (seconda parte) mi vede impegnata nella ricerca del settore Retail come commessa (vorrei evitare l’hospitality questa volta). Mentre posso sfoggiare un inglese solido questa volta, insieme ad una pluriennale esperienza nel settore, a penalizzarmi, invece, è un visto in scadenza tra cinque mesi. Ho imparato che l’onestà spesso è sinonimo, di “avanti un altro” e, purtroppo, se da un lato non posso biasimare le aziende che cercando di tenersi personale a lungo termine, dall’altra non posso fare a meno anche io della mia integrità morale che mi porta ad essere sincera.
Morale della favola? La laureata senza mestiere (leggi anche: Trasferirsi in Australia: quando non si ha un mestiere) è di nuovo alla ricerca di un lavoro a Sydney, anche se, in realtà, gli impegni non le mancano ed è felicissima di scrivere, intervistare e revisionare per Portale Australia.
Conclusioni
Sono in molti gli italiani che partiti con un working holiday o uno student visa non rientrano a casa prima di uno, due, talvolta anche tre o quattro anni. Paradossalmente la distanza ti aiuta a fare chiarezza sulle cose che ti mancano davvero, ti regala una prospettiva più limpida e autentica sulle cose lasciate nel tuo piccolo paese, come nella grande città.
Ed è così che mi sono ritrovata a provare un pizzico di nostalgia per il gracidare delle rane in estate, per il suono delle campane della Chiesa, per le sagre di paese e per il paesaggio delle mie risaie, per quella terra brulla su cui volano sciami di moscerini. Chi l’avrebbe mai detto?
Eppure il mio cuore ha fatto un balzo di gioia alla vista di Hyde Park il primo febbraio scorso al mio rientro, gli occhi si sono illuminati guardando l’Opera House di nuovo e un sorriso si è spontaneamente aperto sulle mie labbra quando ho accarezzato il profilo della città, percorrendo l’Harbour Bridge.