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Troppa paura di lasciare il lavoro?

Giusto ieri Sabrina ci raccontava la sua brutta esperienza lavorativa in cui era rimasta intrappolata.

Perché si ha paura di lasciare il proprio lavoro? Forse vi suonerà familiare qualcuno di questi timori riguardo l’allontanarsi da un posto di lavoro sicuro.

 

Potreste provare uno o anche tutti questi timori, relativi alla possibilità di lasciare il lavoro. È comprensibile che il pensiero di dimettersi possa essere spaventoso. Lasciar andare la sicurezza di un lavoro a tempo pieno (anche se è un lavoro che vi sta stressando) significa prendersi un grosso rischio. Significa fare un cambiamento nella vostra vita. E tutti sanno che il cambiamento a volte può essere spaventoso. Non si può mai sapere se la decisione che prendete andrà a finire nel modo desiderato. Chissà se troverete un lavoro migliore o farete più soldi?

Se vi sentite bloccati nel vostro lavoro e non sapete cosa fare, forse una nuova prospettiva potrebbe essere utile. È giusto chiedere aiuto per superare le proprie paure se questo significa che poi sarete in grado di pensare con chiarezza su ciò che volete fare dopo. Considerate di parlarne con un amico fidato (ma non un collega). Radunate il vostro team di supporto e cercate quegli amici e familiari che vogliono che per voi il massimo della felicità possibile.

Di seguito, trovate altri punti su cui potreste voler riflettere prima di rassegnare le dimissioni.

Credete in voi stessi e lasciatevi guidare dalla pancia. Come si sente il vostro corpo all’idea di trirovarvi disoccupati? Come si sente come quando il vostro capo vi urla senza motivo? Di queste due sensazioni fisiche, quale trova più spaventosa? A volte non si riesce a risolvere i problemi facendo una lista di pro e contro. A volte basta ascoltare ciò che il vostro corpo vi sta dicendo.

Sfruttate il potere del sognare a occhi aperti e della visualizzazione creativa. Talvolta, quando si deve prendere una grossa decisione che influisce così tanto sulla propria vita (e forse anche su quella di molte delle persone che ci circondano), conservare la speranza e sognare un futuro felice è l’unica cosa che si possa fare.

Ritagliatevi un po’ di tempo ogni giorno per prendervi una pausa dalle vostre preoccupazioni costanti e semplicemente lasciate la mente libera di vagare. Visualizzate come sarebbe il lavoro dei vostri sogni. Come vi farebbe sentire? Che cosa sareste in grado di realizzare? È importante conservare e prendersi cura di questo sogno di un lavoro migliore. Sarà quello che vi farà guardare al futuro, rendendo migliori i giorni difficili del vostro attuale lavoro. La visualizzazione creativa è una risorsa potente e positiva da tenere nella vostra cassetta degli attrezzi per la ricerca di un nuovo lavoro!

Concentratevi su ciò che è più importante per voi, adesso e nel prossimo futuro. Quali sono i vostri obiettivi a breve termine? Quali sono i vostri piani a lungo raggio? Pensate a come lasciare il vostro lavoro potrebbe influenzare i vostri obiettivi di vita. Forse alcuni di questi obiettivi potrebbero essere ben più importanti rispetto al soffermarsi su quanto male vi tratta il vostro capo o quanto è cattivo il vostro collega. A volte continuare a stare in un posto di lavoro schifoso che continua a pagarvi le bollette ma vi aiuterà a raggiungere un obiettivo personale, è più importante del fastidio meschino che a volte il vostro lavoro vi causa. Per esempio, avete intenzione di avere un bambino in futuro? Se ve ne andate adesso, cosa ne sarà dei vostri congedi di maternità e dell’assicurazione sanitaria? Pensate a che cosa volete veramente e poi lasciate che guidi la vostra decisione sull’opportunità o meno di lasciare il vostro lavoro. Proseguire in un lavoro schifoso può essere accettabile se questo aiuta ad avvicinarsi a ciò che si vuole veramente nella vita. Sta a voi dirlo.

Cosa si deve fare quando si ha paura di lasciare il lavoro? Osservate attentamente le vostre opzioni. Sono davvero poche tra cui scegliere, ma ognuna può portarvi in infinitamente direzioni diverse! Le opzioni sono:

Ecco un’analogia che alcuni usano quando si parla di lasciare un lavoro o di prendere qualsiasi decisione importante nella vita.

Non ci sarà mai un momento perfetto per lasciare il vostro lavoro e ricominciare. Nessuno può prevedere o cercare di creare tutte le condizioni che ritiene necessarie prima di poter cominciare a raggiungere i propri obiettivi di carriera. Immaginatela in questo modo: se pensate che tutti gli incroci lungo il vostro percorso lavorativo debbano avere il semaforo verde prima di poter andare oltre, rimarrete bloccati dove siete per molto tempo. I semafori non saranno mai tutti verdi contemporaneamente. Ma se vi avventurate fuori dal primo incrocio e poi da quello successivo e poi da quello dopo ancora, potreste arrivare a destinazione!

Nessuno può dire se ora è il momento giusto per lasciare il lavoro. Nessuno sa per certo se arriverà qualcosa di meglio. Non ci sono garanzie nella vita. Voi siete gli unici a poter decidere cosa è meglio per voi e per la vostra situazione.

Cercate di ricordare questi suggerimenti quando avrete a che fare con la vostra decisione di lasciare il lavoro.

4 segreti delle persone che ricevono sempre offerte di lavoro

Siete stufi di sentire che sugli altri piovono offerte di lavoro mentre nella vostra casella email ci sono le ragnatele e il vostro telefono squilla solo quando chiama vostra madre? Abbiamo una buona notizia per voi: fare in modo che le offerte di lavoro incrementino è possibile e con poche intelligenti mosse sarete in grado di rubare qualche occasione a quelli che sembrano sempre accaparrarsi tutto il bottino.Oggi vi sveliamo quattro segreti di questi predatori di occasioni lavorative, cosicché possiate applicarli anche voi nella vostra ricerca di un posto sempre migliore.

  1. Non fanno affidamento esclusivo sulle bacheche online di annunci

È scontato e risaputo, la maggior parte delle persone che cercano lavoro al giorno d’oggi, qualunque sia il settore in cui vuole un impiego, si serve di internet. Uno studio sul comportamento dei candidati condotto da CareerBuilder nel 2013 ha infatti dimostrato che all’incirca l’ottanta per cento delle persone che cercano lavoro si serve di siti dedicati. La verità è però, come sostiene Nicole Williams, esperta di carriere di LinkedIn, che la maggior parte delle posizioni ricercate dagli annunci sono già state occupate. Appena il diciotto per cento delle assunzioni invece può essere riferito a candidati che hanno trovato gli annunci sui siti web secondo CareerXroads, noto sito di reclutamento.

I candidati di successo dal canto loro utilizzano i siti di annunci di lavoro per studiare a che genere di ruoli (con le relative competenze e abilità connesse) sono interessate le compagnie presso le quali vorrebbero lavorare, continua la Williams, successivamente attivano il loro network di contatti per cercare delle persone che conoscono e che lavorano in quell’azienda e possono pertanto aiutarli ad avere un colloquio. Senza contare che le aziende sono più propense ad assumere qualcuno conosciuto, magari perché raccomandato da una persona fidata, e sono quindi anche disposte ad elargire salari più alti.

  1. Usano i loro sei secondi in maniera saggia

Uno studio del 2012, condotto da The Ladders, ha mostrato come i reclutatori impieghino un tempo non più lungo di sei secondi per decidere se un curriculum è “degno” di essere preso in considerazione oppure no. La chiave per un curriculum di successo, dice Christopher Fields, esperto di curricula, è la possibilità per il reclutatore di scansionarlo in maniera rapida. Inutile perdere tempo con gli “obiettivi” e le “referenze su richiesta”. Un curriculum vincente è quello che utilizza un linguaggio che rispecchia quello dell’annuncio di lavoro e incorpora delle parole chiave che salteranno immediatamente all’occhio del reclutatore. I migliori curricula inoltre sono quelli formattati secondo un ordine cronologico inverso, vale a dire partendo dal lavoro più recente per arrivare al più remoto. Un’altra precisazione: i curricula con font di larghezza undici sembrano avere più opportunità di colloquio rispetto a quelli redatti con un carattere di dimensioni inferiori. Tra i font i più leggibili sono il Times New Roman, il Georgia, il Bell MT, il Goudy Old, il Garamond; se invece preferite dei caratteri sans serif potete usare l’Arial, il Tahoma,il Century Gothic o il Lucida Sans.

  1. Il loro profilo sui social network è quasi meglio del loro curriculum

Negli ultimi anni i social network hanno letteralmente stravolto la vita di molte persone e, parallelamente, anche il mondo del lavoro è stato influenzato da questi nuovi strumenti dell’era digitale. Così se prima gli addetti alle assunzioni consultavano i profili dei loro potenziali impiegati solo per scovare post inappropriati o commenti negativi, oggi pensano che tutti debbano avere un’ “impronta digitale” altrimenti vengono considerati digitalmente illetterati. I candidati che ricevono più proposte di colloqui potranno anche avere le foto bloccate sul loro profilo Facebook ma i loro commenti su Twitter sono molto interessanti e rilevanti per il loro lavoro. Insomma la presenza sul web è importante. Potete anche dedicarvi alla scrittura di un blog personale in cui potete firmare i vostri pezzi. Così sarete visibili nelle ricerche fatte sul web con la conseguenza di un’accelerazione della vostra carriera.

  1. Riescono a esprimere entusiasmo con le emoticon

Anche se sfodererete un sorriso da un orecchio all’altro quando riceverete sulla vostra casella di posta elettronica un invito per sostenere un colloquio, sappiate che fareste meglio a includere uno smiley (faccina sorridente) nella vostra risposta. Un cercatore di lavoro di successo potrà anche dimenticarsi dei punti esclamativi nella sua rapida risposta ma di sicuro li rimpiazzerà con una frase sincera e onestà sul perché è così entusiasta all’idea di avere avuto una simile opportunità.

Tenete in fine presente che le persone che ricevono più offerte di lavoro, in genere sono quelle che si connettono con il reclutatore a livello personale e quindi, tanto per fare un esempio, nella loro risposta fanno un piccolo complimento alle persone che le hanno presentate all’azienda. O magari, se sono stati contattati all’ultimo momento per un colloquio nella stessa giornata, con molto candore scriveranno al reclutatore che non sono abituati a indossare jeans a un colloquio ma che non pensavano di averne uno di lì a poche ore.

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