In un noto caffè bar di Martin Place, nel cuore di Sydney, un uomo armato ha preso in ostaggio un numero non definito di persone che varia tra 12 e 20(ma si teme possano essere fino a 50 gli ostaggi), messi di fronte alla vetrata del bar e usati come scudi umani.
All’inizio si parlava di due uomini, notizia poi smentita dalle dichiarazioni del capo della polizia dello stato del New South Wales, Andrew Scipione che ha dichiarato:
“Posso confermare che c’è un solo uomo armato nell’edificio che detiene un numero imprecisato di ostaggi“.
Si teme che quest’uomo possa avere con se dei pacchi di esplosivo.
Chiusa la banca centrale, mentre Tony Abbott alle 13 PM ( 3 di notte in Italia) dichiara la motivazione dell’atto terroristico “ancora non chiara”, con possibile “matrice politica”.
Attraverso i vetri del locale è stata esposta piú volte la bandiera nera, con la scritta in arabo “Non c’è dio piú grande di Allah e Maometto è il suo profeta”.
Anche i vicini uffici di Channel 7 sono stati evacuati per precauzione, come per precauzione è stato chiuso il centro di Sydney. Sotto il tweet ufficiale
Diversi militari delle forze armate speciali sono stati inviati per sicurezza anche all’aeroporto di Sydney, anche se il traffico aereo è rimasto aperto.
Nella foto, Claudio Scamporlino, il presidente del Faro (Gruppo di Italiani in Australia), che mette in allerta i membri del gruppo.
Evacuata l’Opera House
Il teatro dell’opera di Sydney sarebbe stato evacuato per un incidente all’interno, non chiaro ancora se collegato all’attacco terroristico in atto a Martin Place.
Tre ostaggi fuggiti
Nella foto, una dipendente, uno dei tre ostaggi, corre impaurita.