Senza Lavoro: cosa fare
Come gestire un periodo di disoccupazione? In certi momenti della propria vita può capitare di ritrovarsi senza lavoro. Magari ti sei appena trasferito in un altro Paese e sei in cerca di uno nuovo, oppure stai aspettando i visti e i documenti necessari per poter iniziare, o ancora stai frequentando un corso di lingua per migliorare le tue chance di trovarne uno. Oppure, semplicemente, hai perso il lavoro in Italia e stai cercando di capire se emigrare è la giusta soluzione per te. Qualunque siano le condizioni di partenza e i motivi, essere senza lavoro, oltre ad avere un impatto sul portafoglio, è anche causa di ansia, stress e, a volte, veri e propri attacchi di panico. Come gestire al meglio questa situazione? Qui ti proponiamo alcuni consigli per non perderti d’animo e utilizzare bene il tempo che ti sei trovato improvvisamente a disposizione.
Senza lavoro significa essere in una situazione temporanea, non il fallimento di tutta la tua vita
Per prima cosa è bene cambiare atteggiamento nei confronti di un problema come la disoccupazione. Qualsiasi cosa sia successa, prova a viverla come una situazione temporanea, che si risolverà (a patto che tu ti dia da fare, naturalmente), e non come il segno del fallimento complessivo della tua vita. A volte non hai alcuna responsabilità in quanto successo: il contratto di lavoro è scaduto e l’azienda non lo ha rinnovato, c’è stato un momento di crisi e hanno dovuto tagliare i costi licenziando delle persone, il progetto che doveva partire si è arenato, ecc. A volte invece puoi aver commesso degli errori che ti hanno portato a rimanere senza lavoro: piangersi addosso è inutile, meglio fare un’analisi di quanto successo e capire cosa è andato storto. Magari scoprirai che quello non era il lavoro per te e quindi potrai concentrare i tuoi sforzi nel cercarne uno più adatto ai tuoi desideri e alle tue competenze.
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Senza lavoro, ma non restare inattivo
Dopo mesi o magari anni in cui si è lavorato full time, ritrovarsi senza lavoro significa avere tanto tempo a disposizione. Questo può avere due effetti: ti fa sentire libero (soprattutto nei primi tempi) oppure ti spiazza completamente. In ogni caso è un grande cambiamento che può durare poche settimane o anche molte di più. Conviene quindi darsi da fare per impiegare questo tempo al meglio e sicuramente uno dei migliori consigli che mi siano stati dati quando mi sono trovata in questa situazione è stato: fai volontariato. Nel mondo anglosassone, io vivo in Gran Bretagna, il volunteer non è considerato qualcuno che può coprire un ruolo che non si è in grado di pagare (come troppo spesso succede in Italia in cui si utilizzano i volontari per fare lavori che dovrebbero essere retribuiti), ma una vera risorsa, che collabora con una charity o in qualche specifico progetto, ma in cambio acquisisce nuove competenze, arrichisce il cv e amplia la propria rete sociale. Questo significa che vorranno sapere chi sei e cosa sai/sai fare, che ti sottoporranno a un colloquio (più informale rispetto a una interview di lavoro, ma comunque con l’obiettivo di capire se hai le caratteristiche richieste per quel ruolo) e che sarai selezionato avendo a che fare con della concorrenza. Insomma, se ti sei appena trasferito in un altro Paese può essere anche il primo assaggio di come funzionano i meccanismi di reclutamento, oltre che un ottimo modo per incominciare a riempire il cv con esperienze fatte sul posto.
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Concentrati sulle competenze che il mercato del lavoro richiede e approfondiscile
Se ti sei trasferito in un altro Paese non conosci in modo approfondito il mercato del lavoro. Conoscere è potere: quindi devi imparare tutto il possibile sul tipo di professione che ti interessa. Quando sei concentrato a cercare annunci e offerte, allora, segnati le varie caratteristiche che richiedono: ho notato che a differenza dell’Italia gli annunci tendono a essere molto più dettagliati, indicando in modo chiaro quale tipo di ruolo viene offerto, quali le competenze che il candidato deve avere e quali compiti/responsabilità può aspettarsi di assumere se sarà scelto. Analizza poi quello che hai scoperto: hai tutte le skills che in genere sono richieste? Ci sono aree da approfondire o in cui sei più debole? Se sì devi tornare a studiare! Non è detto serva fare un master universitario (considerando anche i costi spesso molto elevati), magari un breve corso professionale oppure una serie di lezioni on line saranno sufficienti. Esisono poi diversi progetti di open university che permettono di approfondire degli argomenti o imparare qualcosa di nuovo a costi limitati o persino gratis. Ogni nuova competenza acquisita durante il periodo della disoccupazione sarà utile anche nel cv e dimostrerà al recruiter che ha a che fare con qualcuno che, non solo a parole, è disposto a imparare cose nuove e a mettersi sempre in gioco.
Ovviamente, la ricerca del nuovo lavoro sarà probabilmente la tua priorità, ma oltre a quello puoi aiutarti in tanti modi.
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Senza lavoro? Fai self marketing
Non tutti hanno la giusta personalità per fare il venditore. Ci vuole molta stima di sè, perseveranza e determinazione. Però, anche con pochi accorgimenti, tutti possiamo (e dobbiamo) costruire la nostra immagine e cercare di proporla nel miglior modo possibile. Ci sono tanti strumenti da utilizzare, ma tutti hanno un elemento in comune: si basano sulla relazione tra le persone. O meglio, tra te e gli altri. Quindi fai un respiro profondo, tieni a bada la timidezza e:
- racconta a tutti i i tuoi amici e conoscenti che cerchi lavoro, possono darti dritte e suggerimenti;
- entra in contatto con quante più persone puoi: ogni nuova conoscenza può diventare un’occasione o offrirti uno spunto;
- sii attivo sui social media, iscrivendoti a gruppi e partecipando a discussioni che riguardano il tuo settore;
- migliora la tua immagine on line: LinkedIn, ma anche gli altri social, rappresentano il tuo biglietto da visita più immediato, quindi aggiusta e completa il profilo, arricchiscilo, interagisci;
- se hai qualcosa da dire crea il tuo blog. Facile, veloce ed economico da aprire, richiede costanza, cura e soprattutto un buon numero di cose da dire.
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Il rimedio all’essere senza lavoro sta nel non perdere la fiducia in te stesso
Ultimo consiglio: pensa in positivo. La disoccupazione può sembrare una tragedia, ma in realtà sta a te trasformarla in un’occasione per:
- cambiare lavoro e quindi vita;
- trasferirti in un altro Paese;
- perseguire finalmente i tuoi veri interessi;
- scoprire cose, persone e posti nuovi.