L’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus) è considerato uno degli animali più particolari del mondo. Viene spesso descritto come un “fossile vivente”, poiché presenta caratteristiche morfo-anatomiche primitive rispetto a animali facenti parti dello stesso gruppo tassonomico. Infatti, l’ornitorinco possiede in sé alcune caratteristiche affini al gruppo dei mammiferi, di cui fa parte, come la pelliccia e la termoregolazione, e altre che lo accomunano ai gruppi dei rettili e degli uccelli, come il becco e la riproduzione attraverso uova.
Storia
Secondo la leggenda aborigena dell’Era del Sogno, l’ornitorinco sarebbe nato dall’incontro tra un’attraente giovane anatra e un topo d’acqua, solitario e molto persuasivo. La progenie avrebbe ereditato becco e piedi palmati dalla madre, e zampe e pelliccia dal padre.
I primi scritti suggeriscono che le popolazioni indigene erano a conoscenza sia del fatto che l’ornitorinco depone le uova, sia del fatto che è velenoso: entrambe caratteristiche confermate da scienziati europei solo dopo molti decenni di studio. Gli aborigeni cacciavano gli ornitorinchi in acqua, utilizzando delle lunghe lance, ma pare che la loro carne non fosse molto apprezzata.
Quando in Australia venne fondata una colonia britannica nel 1788, lo strano aspetto dell’ornitorinco affascinò ben presto i primi coloni che lo chiamarono “talpa d’acqua” o “becco d’anatra”. Qualche anno dopo, nel 1799, l’ornitorinco è stato scientificamente descritto dallo scienziato inglese George Shaw. La sua prima reazione alla vista di un esemplare di ornitorinco, fu che si trattasse dello scherzo di un burlone, il quale si era divertito a cucire insieme parti di animali diversi.
Aspetto
L’aspetto generale dell’ornitorinco è molto particolare: unisce un corpo peloso e idrodinamico con un’ampia coda a forma di pala, quattro gambe corte e un becco simile a quello di un’anatra. All’ornitorinco mancano i padiglioni auricolari: orecchie e occhi si trovano entrambi in un incavo del muscolo posto a lato della testa, che si chiude automaticamente quando l’animale si tuffa in acqua.
Il più grande ornitorinco catturato fino a oggi (in Tasmania) era un maschio del peso di 3 Kg e di 60 cm di lunghezza. Sulla terraferma, i maschi adulti pesano tra 1,2 e 2,4 Kg e sono in media di 50 cm di lunghezza, mentre le femmine adulte di solito pesano tra 0,7 e 1,6 kg e sono in media di 40 cm.
Una fitta pelliccia riveste tutto il corpo dell’ornitorinco, all’infuori di becco, piedi e coda. Il becco è coperto da una pelle liscia e morbida e (a differenza di quello dell’anatra) è piuttosto flessibile e carnoso verso i bordi. La superficie superiore della coda è coperta da peli spessi e in grado di resistere al logorio quando la coda viene usata per spostare e schiacciare la terra, durante lo scavo o il modellamento di un cunicolo. Al contrario, quelli sulla superficie inferiore sono corti e sottili, vengono sostituiti ogni anno durante la muta, e vengono perduti quando l’animale trascina la coda sui sassi e sulla ghiaia, fin tanto che questa non rimane quasi del tutto glabra.
Tutta la popolazione di ornitorinco è di colore marrone scuro sul dorso (a eccezione di una piccola parte di pelliccia di colore chiaro che si trova accanto a ciascun occhio) e bianco-crema sul ventre (a volte tinto di rosso-ruggine). Quando gli occhi dell’ornitorinco sono chiusi sott’acqua, le zone di colore chiaro vicino a essi fanno sembrare che gli occhi siano ancora aperti, il ché conferisce all’ornitorinco un aspetto più minaccioso e scoraggia eventuali predatori dal tentare un’aggressione. La superficie superiore del becco è di colore grigio scuro uniforme, con due narici poste vicino alla punta. La superficie inferiore può essere di colore uniforme o addirittura screziata.
Il piede anteriore dell’ornitorinco è dotato di un’ampia porzione di pelle che si estende oltre gli artigli anteriori per formare una grande ed efficiente pinna. Questa pelle si ripiega sotto il piede una volta fuori dall’acqua, rendendo più facile per un ornitorinco camminare sul terreno e usare i robusti artigli anteriori per scavare delle tane. I piedi posteriori sono utilizzati per aiutare il cambio di direzione e per mantenere l’equilibrio in acqua. Inoltre, sono dotati di artigli affilati e ricurvi, utilizzati per ripulire la pelliccia.
Dieta
Gli ornitorinchi si nutrono solo in acqua. Qui trovano principalmente le loro prede invertebrate scavando in increspature poco profonde, raccogliendo da tronchi e rami sommersi, scavando sotto gli argini o immergendosi più volte sul fondo dei bacini.
L’atto della ricerca di cibo per l’ornitorinco inizia con un tuffo in acqua simile a quello dell’anatra. L’animale nuota sul fondo utilizzando il becco per individuare e catturare la preda. Invece di perdere tempo a masticare il suo cibo sott’acqua, l’ornitorinco accumula temporaneamente le sue prede in sacchetti situati nella parte posteriore della mandibola. Torna in superficie quando comincia a scarseggiare l’ossigeno (di solito entro 30-60 secondi dal momento del tuffo, anche se sono state registrate immersioni fino a 138 secondi) e poi impiega in genere circa 10-20 secondi a masticare e deglutire il cibo prima di immergersi di nuovo. L’uso di rilevatori di posizione ha confermato che l’ornitorinco si nutre principalmente (ma non esclusivamente) durante le ore notturne.
Gli ornitorinchi hanno solitamente una dieta varia, dominata da insetti (soprattutto larve di mosca, ma anche larve e adulti di coleotteri d’acqua, insetti acquatici, damigelle, libellule, mosche e moscerini). Si nutrono anche di gamberetti d’acqua dolce, lumache, molluschi, gamberetti, acari d’acqua e vermi.
La capacità dell’ornitorinco di predare pesci di una certa misura o altri vertebrati è limitata dalla mancanza di veri denti. Un giovane ornitorinco è dotato di veri molari situati nella parte posteriore della mandibola, che cadono più o meno quanto il giovane entra in acqua e comincia a procurarsi delle prede solide. I denti sono sostituiti da ruvidi cuscinetti macinatori che crescono continuamente per compensare l’usura naturale.
Poiché l’ornitorinco è relativamente piccolo, nonché a sangue caldo, ha bisogno di notevoli quantità di cibo per produrre energia. Gli studi in cattività hanno dimostrato che i maschi adulti richiedono intorno al 15-28% della loro massa corporea in cibo, ogni giorno, per mantenere una buona condizione fisica, con quantità maggiori di cibo consumato in inverno e in primavera rispetto ad altri periodi dell’anno. La quantità di cibo ingerito da femmine in fase di allattamento aumenta notevolmente in relazione alla crescita dei figli.
Accoppiamento e riproduzione
L’ornitorinco è un monotremo, detto anche mammifero oviparo. Maschi e femmine hanno una sola apertura fisica (nota come “cloaca”), utilizzata sia per la riproduzione che per l’escrezione. Pare che gli ornitorinchi non tendano a formare legami di coppia duraturi: probabilmente i maschi corteggiano più femmine possibile, e le femmine si occupano dei loro piccoli senza alcuna aiuto da parte dei loro compagni. Sulla base delle osservazioni fatte in cattività, una femmina diventa ricettiva ai maschi per un periodo di 4-6 giorni. In seguito, si scava o rinnova una tana di nidificazione e poi trascorre 2-5 giorni a raccogliere dall’acqua foglie, erba e strisce di corteccia per allestire il nido. Si ritiene che questo materiale sia necessario per aiutare a mantenere all’asciutto sia le uova che i nuovi nati.
Da 1 a 3 uova biancastre, coriacee (come quelle di lucertole e serpenti) vengono deposte circa 2-3 settimane dopo l’accoppiamento. Le uova sono incubate sotto terra per circa 10 giorni, strette tra la coda e la pancia della femmina, sdraiata sulla schiena o sul fianco. Le uova sono di circa 15 mm di diametro, e appena si schiudono, i giovani che ne escono sono di conseguenza piccoli (circa 9 mm di lunghezza).
Dopo la schiusa, i giovani si sviluppano nel nido per circa 3-4 mesi prima di entrare in acqua per la prima volta. Durante questo periodo, si nutrono solo di latte. Un ornitorinco femmina non ha i capezzoli ma il latte viene secreto direttamente dalla pelliccia della zona ventrale, da due macchie rotonde di pelle. Il latte di ornitorinco è denso e ricco, la quantità di grassi media (22 %) è di circa sei volte superiore a quella del latte di mucca, mentre il suo contenuto di proteine (8%) è più del doppio del valore medio del latte di mucca.
I giovani appena nati sono totalmente rivestiti di pelo, e sono a circa l’80% della loro lunghezza da adulti. A quanto pare non è la madre a insegnare loro a nuotare o nutrirsi, ma devono imparare da soli per tentativi ed errori .
Maschi e femmine raggiungono la maturità all’età di due anni. Tuttavia, alcune femmine non possono riprodursi fino a quando raggiungono i quattro anni o più.
Il tasso di mortalità giovanile in generale sembra essere elevato, con solo una piccola percentuale di giovani ornitorinco che sopravvivono fino all’età adulta. Tuttavia, non è raro per gli adulti di vivere fino a dieci anni o anche di più. Il più vecchio ornitorinco conosciuto (una femmina) pare sia sopravvissuto in natura almeno fino ai 21 anni.
Sperone e veleno
L’ornitorinco maschio possiede un grosso sperone (simile per forma e dimensioni al canino di un cane) posizionato sull’interno delle caviglie posteriori. Gli speroni degli adulti sono in genere di 12-18 mm di lunghezza e fatti di cheratina, la proteina di cui sono fatte le piume, le unghie e i capelli. Il veleno dell’ornitorinco viene prodotto per la prima volta quando un maschio diventa maturo, e viene secreto in maggiore quantità durante la stagione riproduttiva primaverile. Di conseguenza, si ritiene che speroni e veleno si siano evoluti principalmente per aiutare i maschi adulti nella competizione per le femmine.
Distribuzione
L’ornitorinco vive solo in Australia, in una vasta gamma di ambienti d’acqua dolce sia corrente che stagnante, dal livello del mare fino a un’altitudine di oltre 1600 metri, vicino alla cima di Great Dividing Range. La specie si trova lungo la costa orientale e sud-orientale del continente australiano, dal bacino Glenelg River in Victoria occidentale, fin quasi all’estremo nord di Cooktown nel Queensland. La predazione da parte dei coccodrilli di acqua salata (Crocodylus porosus) e le gravi inondazioni che si verificano spesso lungo i fiumi tropicali australiani nella stagione umida, contribuiscono al limite distributivo settentrionale dell’ornitorinco. L’ornitorinco è ampiamente diffuso in Tasmania, dove occupa laghi, stagni e laghetti glaciali, nonché fiumi e torrenti. La specie è attestata anche nei fiumi dell’isola di King Island, che è rimasta separata da Victoria e dalla Tasmania dalle acque dello Stretto di Bass per almeno 10.000 anni. Solo pochi esemplari di ornitorinco sono stati rinvenuti in Australia Meridionale.
Conservazione
L’IUCN (International Union for Conservation of Nature) indica lo stato di conservazione dell’ornitorinco come di “minima preoccupazione” e le autorità competenti australiane e del Commonwealth non considerano le specie minacciata (a parte in Australia Meridionale, dove viene indicato come in via di estinzione). Tuttavia, è ampiamente provato che le popolazioni di ornitorinco siano diminuite vertiginosamente in molte parti del loro areale. Il degrado degli habitat, la sedimentazione dei fiumi, l’uso di reti in cui gli ornitorinchi si impigliano e finiscono per annegare, e la regolazione dei flussi idrici da parte del Wimmera Mallee Stock and Domenstic System (che dal 1980 ha trasferito circa la metà del flusso annuale dei bacini superiori, in serbatoi di stoccaggio) sarebbero tutti fattori che avrebbero contribuito alla riduzione della popolazione.
Inoltre, perdite catastrofiche si sono verificate nell’estate del 2006-2007, quando il clima eccezionalmente secco ha provocato, tra l’altro, una perdita di volume di almeno il 95% del canale Wimmera (a monte di Glenorchy) per un periodo di tempo prolungato.
Fattori che contribuiscono ulteriormente alla vulnerabilità dell’ornitorinco ai modelli previsionali a lungo termine dei cambiamenti climatici includono la completa dipendenza di questi animali da acque di superficie adeguata alla sopravvivenza, la loro caratteristica bassa densità di popolazione, il basso tasso riproduttivo e, non ultimo, il fatto che l’ornitorinco femmina deve competere per il cibo con i maschi più grandi (e più aggressivi) e quindi tende a subire tassi di mortalità sproporzionatamente elevati quando la superficie delle acque si riduce.
In caso di avvistamento
Gli avvistamenti di ornitorinco forniscono importanti informazioni relative alla distribuzione e allo stato di conservazione della specie. Per questo motivo è bene segnalare eventuali avvistamenti in natura all’Australian Platypus Conservancy (APC) attraverso un apposito form online, indicando nome, cognome, data, luogo e eventuali indicazioni sul comportamento o le circostanze dell’avvistamento.