Ciascun lavoratore ha il sacrosanto diritto di non essere molestato o infastidito sul luogo di lavoro. Esistono delle leggi anti-molestie nazionali, statali e territoriali, volte a tutelare la salute e l’integrità dell’indivisuo, che possono sostenere in maniera significativa le persone a contrastare il bullismo e le molestie sul luogo di lavoro.
Se non sei abbastanza sicuro di quale legge possa tutelarti e a quale di esse, nazionale, statale o territoriale puoi fare riferimento, sul sito del Fair Work Ombudsman ci sono numerose informazioni a riguardo.
Per maggiori informazioni sulle leggi nazionali di contrasto al bullismo si invita a visitare il sito della Fair Work Commission. Per informazioni sulle leggi territoriali e statali inerenti la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, contattare il corpo preposto alla salvaguardia della salute e della sicurezza sul posto di lavoro nel proprio stato o territorio.
In questo articolo troverai maggiori informazioni su
- Che cos’è il bullismo
- In che modo il bullismo si differenzia dalla discriminazione
- Chi è protetto dal bullismo sul luogo di lavoro
- Che cosa fare se si pensa di essere vittima di bullismo o molestie
Che cos’è il bullismo
Un lavoratore è da considerarsi vittima di bullismo sul luogo di lavoro se:
- una persona o un gruppo di persone agiscono ripetutamente in maniera irragionevole a discapito di una persona o un fruppo di lavoratori
- il comportamento crea un serio rischio per la salute e la sicurezza.
Con “comportamento irragionevole” si intende anche il vittimismo, l’umiliazione, l’intimidazione o il maltrattamento. Se un comportamento sia effettivamente irragionevole o se una persona possa essere ritenuta irragionevole dipende dalle diverse circostanze.
Esempi di bullismo includono:
- Comportamento aggressivo
- Prese in giro o scherzi pesanti, riconducibili a vere e proprie molestie
- Pressione su qualcuno affinché si comporti in maniera inappropriata
- Escludere qualcuno da eventi legati al lavoro
- Richieste di lavoro irragionevoli
Che cosa non è da intendersi come bullismo
Un responsabile potrebbe decidere in seguito a prestazioni di lavoro poco convincenti, di prendere iniziative disciplinari, in virtù di prendere il diretto controllo della situazione. Un’azione di responsabilità ragionevole che viene intrapresa in maniera ragionevole non è da considerarsi bullismo.
In che modo il bullismo differisce dalla discriminazione?
La discriminazione avviene quando entra in gioco un’”azione diversa”, come per esempio per demotivare o fomentare una persona, in base a caratteristiche particolare dell’individuo in questione, come potrebbero essere la religione, la razza o il sesso.
Il comportamento da “bullo” invece, si concretizza quando qualcuno sul luogo di lavoro assume in maniera ripetuta un comportamento irragionevolmente accettabile nei confronti di un’altra persona o un gruppo di persone e causa un vero e proprio rischio per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Questo comportamento non è riferito a delle caratteristiche della persona o del gruppo verso cui il bullismo viene bersagliato e non si realizza un’effettiva azione diversa, come potrebbe essere invece riconosciuta in caso di discriminazione.
Chi è protetto dal bullismo sul luogo di lavoro?
Le leggi contro il bullismo di valore nazionale coprono tutti i lavoratori dell’intero sistema lavorativo nazionale, come:
- i lavoratori a domicilio
- gli studenti che fanno esperienze di lavoro
- gli impresari e i sub appaltatori
- I volontari
Se non fossi coperto da queste leggi, dovresti contattare il corpo per la sicurezza e la salute sul posto di lavoro del tuo stato o territorio.
Che cosa fare se si ritiene di essere vittima di bullismo o atti intimidatori:
Per gli impiegati
Se pensi di essere vittima di molestie, o se credi che sul tuo posto di lavoro si realizzano queste situazioni parla con:
- un supervisore o un responsabile
- un rappresentante della sicurezza e salute sul luogo di lavoro
- il dipartimento delle risorse umane
- un sindacato
È possibile intraprendere un’azione presso la Fair Work Commission per fermare questo fenomeno. Dopo aver sostenuto un breve test, e si è risultati idonei sarà possibile presentare istanza presso la commissione.
È possibile intraprendere un’azione per la segnalazione di atti di bullismo contattando l’autorità per la salute e la sicurezza di stato e l’Australian Human Rights Commission.
Per i datori di lavoro:
Le azioni intraprese da un responsabile per una motivazione più che giustificabile non sono riconducibili al suddetto fenomeno.
Fonte: FairWork.gov.au