Per far fronte all’aumento del fenomeno di sfruttamento dei lavoratori migranti, di recente la Commissione del Senato Australiano ha messo sotto la propria lente di ingrandimento la situazione dei lavoratori immigrati, le società di reclutamento del lavoro e i visti con i quali i lavoratori immigrati entreranno nel territorio australiano.
Ha suscitato molto scalpore l’articolo dell’altro giorno “studenti sottopagati in Australia, se ti lamenti ti cancello il visto” dove addirittura qualcuno scriveva che a chi non conviene può andarsene. In Australia ci sono strumenti di tutela del lavoratore che funzionano, lo ripeto, funzionano sul serio, quindi perchè lasciare la testa sotto la sabbia e non usarli? Vediamo meglio in questo articolo cosa sta succedendo in questo periodo riguardo l’aumento di questo vergognoso fenomeno.
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Lo sfruttamento dei lavoratori immigrati una vergogna nazionale
La Commissione del Senato australiano ha rilevato l’esistenza del fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori immigrati stranieri che nel Paese Australiano entrano grazie a diversi meccanismi, tra i quali il Seasonal Worker Program for Pacific Islanders – ossia il programma di lavoro stagionale destinato agli abitanti delle isole del Pacifico-, i working holiday visa 417 e 462, nonché il visto 457 che si rivolge ai lavoratori immigrati qualificati. Senza alcun giro di parole la Commissione del Senato australiano ha affermato che la situazione è “una vergogna nazionale”.
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È dal 2015, infatti, che il Comitato permanente per l’istruzione e l’occupazione del Senato sta raccogliendo elementi di prova sull’esistenza del fenomeno di sfruttamento dei lavoratori immigrati, elementi che gli sono forniti sia dai lavoratori immigrati e i sindacati sia da società di reclutamento del lavoro ed imprese. Alla luce dei dati raccolti, la Commissione del Senato auspica che vengano eseguiti un buon numero di modifiche agli schemi di visto esistenti.
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Le preoccupazioni di Sanwar Ali, redattore del workpermit.com News
“C’è però un pericolo maggiore che può nascere dal rendere i controlli in materia di immigrazione più severi– dice Sanwar Ali, redattore del workpermit.com News, società che si occupa di lavoratori immigrati – ed è quello che con l’intento di proteggere i lavoratori immigrati dallo sfruttamento si rischi di peggiorare le cose proprio per gli stessi. I controlli più severi in materia di immigrazione, infatti, tendono inevitabilmente a rendere più difficile per i lavoratori immigrati sia entrare sia rimanere in Australia con la conseguenza di rendere tale categoria ancora più riluttante a parlare delle proprie condizioni di lavoro e annessi problemi.” In altre parole, per Sanwar Ali, ulteriori restrizioni potrebbero avere l’effetto opposto a quello che la Commissione del Senato si augura.
Le indagini del Four Corners, dell’ABC e del Fair Work Ombudsman
Un’indagine condotta dal Four Corners – il massimo programma di attualità australiano noto per esporre scandali e innescare indagini – ha sbalordito il settore agricolo e politico rivelando l’alto numero di società di reclutamento del lavoro accusate di sfruttare i lavoratori immigrati. Ulteriori informazioni provengono dalla ABC – il portale online di notizie australiano – che ha scoperto quale fosse il trattamento riservato ai lavoratori delle Isole del Pacifico assunti con il programma di lavoro stagionale. Nel 2015, il Fair Work Ombudsman – un’organizzazione che fornisce consulenza e informazioni sui diritti sul posto di lavoro e che controlla anche alcuni accordi di sottoclasse del visto 457 come parte delle proprie responsabilità – ha spiegato come le società di reclutamento del lavoro fossero organizzate in modo sfuggente e gestite come sindacati criminali.
Il rapporto australiano del Senato in materia di immigrazione
Il rapporto della Commissione del Senato in materia di immigrazione di recente pubblicato contiene ben 33 richieste di cui una che punta a far sì che ulteriori informazioni relative al numero di lavoratori immigrati in Australia, nonché la durata della loro permanenze nel paese, siano rese liberamente disponibili. Si raccomanda, inoltre, la revisione del Ministerial Advisory Council on Skilled Migration (MACSM), cioè dell’organo tripartito composto da rappresentanti dell’industria, del sindacato e del governo, che fornisce consulenza al Ministro e all’Assistente del Ministro per l’Immigrazione e la Protezione delle frontiere in materia di programmi di migrazione qualificata temporanea e permanente in Australia. La Commissione del Senato vuole che il MACSM sia reso più indipendente e che riceva un migliore finanziamento. La Commissione del Senato auspica anche di rivedere il regime per il working holiday visa. Nel corso di numerose udienze, infatti, i senatori hanno più volte sentito parlare di società di reclutamento del lavoro che sfruttavano i lavoratori immigrati minacciandoli di espulsione nel caso di lamentele sulla propria retribuzione o sulle proprie condizioni di lavoro. Numerose sono, dunque, le raccomandazioni proposte dalla Commissione del Senato che hanno lo scopo di fronteggiare questo genere di minacce, comprendendo per i lavoratori immigrati sottoposti a tali ricatti la possibilità di denunciare la propria situazione al Dipartimento di immigrazione. Viene così conferito ai lavoratori immigrati che hanno subito questo genere di trattamento il ruolo di vittime. Ciò renderà più sicuro per i lavoratori immigrati di esprimere le proprie lamentele senza timore di rappresaglie. Resta, però, ancora da vedere in che modo questo nuovo sistema verrà fatto funzionare.
La Commissione del Senato auspica, inoltre, che cambiamenti siano fatti nella Migration Act e Fair Work Act, con lo scopo che i lavoratori immigrati che violano i termini del proprio visto non perdano automaticamente il posto di lavoro.
Le modifiche ai programmi di immigrazione Australiana
La relazione della Commissione del Senato suggerisce, inoltre, modifiche ai programmi di immigrazione in Australia per consentire ai lavoratori immigrati di perseguire il riconoscimento dei propri diritti nei confronti di datori di lavoro o società di reclutamento del lavoro anche dopo la scadenza del proprio visto.
Il rapporto chiede, inoltre, che siano rivisti i sistemi di riabilitazione e compensazione di modo che ai lavoratori che hanno subito lesioni permanenti o disabilità vengano conferiti gli stessi diritti retributivi riconosciuti ai lavoratori australiani. Il rapporto ha aggiunto che i bambini dei lavoratori immigrati debbano avere il diritto alle vaccinazioni gratuite.
Le principali riforme al visto 457
La maggior parte delle raccomandazioni del Commissione del Senato sono incentrati sulle modifiche al visto 457 di modo che sia reso più facile ai lavoratori locali fare domanda per un lavoro. Si vuole, infatti, costringere le aziende australiane ad assumere un laureato australiano per ogni lavoratore professionista che sia stato sponsorizzato con un visto 457, nonché rendere un requisito obbligatorio per i datori di lavoro che sponsorizzano un titolare del visto 457 dimostrare che almeno un quarto dei propri dipendenti sono australiani. I Senatori hanno anche proposto che una tassa sia introdotta per ogni lavoratore detentore del visto 457. Tali fondi saranno poi suddivisi tra i programmi di visti di lavoro già esistenti con lo scopo di fornire il supporto alle aree economiche australiane che soffrono la carenza di manodopera.
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