Continuiamo con la nostra carrellata di domande frequenti ai colloqui di lavoro in Australia. Questa volta prenderemo in esame ancora una domanda sul lavoro di squadra e poi alcuni quesiti utili al datore di lavoro per capire qual è la vostra capacità di gestione emotiva nelle situazioni difficili e infine una domanda su che cosa è per voi il successo. Da ciò l’intervistatore capirà molte cose sulla vostra personalità.
10. Fammi qualche esempio di lavoro di squadra
(Give me some examples of teamwork)
Spesso chi vuole assumervi è interessato a sapere se siete in grado di fare un buon gioco di squadra, capacità necessaria per inserirsi in un team e dare al massimo il proprio contributo. Perciò dovete cercare di rispondere facendogli capire quanto siete bravi a lavorare con gli altri.
Ecco alcuni esempi efficaci: “Nel mio ultimo impiego facevo parte di un team che si occupava di implementazione di software; lavoravamo tutti insieme per pianificare e gestire la tabella di marcia e per garantire ai nostri clienti una transizione indolore attraverso un’adeguata formazione. La nostra squadra ha sempre portato a termine i progetto in anticipo rispetto alle previsioni e abbiamo ricevuto molti commenti positivi dai clienti”; “Ho fatto parte di un team incaricato di valutare e selezionare un nuovo fornitore per il nostro materiale da ufficio; il gruppo, composto da persone di diversi dipartimenti, ha vagliato le opzioni, comparato i prezzi e i servizi, scelto un nuovo fornitore e agevolato il passaggio”.
11. Hai mai avuto difficoltà con qualcuno dei tuoi capi in passato?
(Have you ever had difficulty working with a manager?)
Ricordate quello che abbiamo detto precedentemente a proposito delle domande sui capi passati? Siate sempre molto cauti e per evitare difficoltà cercate di gettare una luce quanto più possibile positiva su tutte le esperienze trascorse.
Ad esempio potete farlo così: “In passato una volta ho avuto un approccio burrascoso con un mio capo, non eravamo d’accordo a proposito della scansione della giornata lavorativa; così una volta gli ho parlato e ci siamo resi conto che i nostri obiettivi erano largamente compatibili: abbiamo lavorato fianco a fianco con successo per anni”; “Mi sono accorto che parlando con il mio capo all’inizio di un progetto possiamo stabilire un punto di partenza comune”; “Posso affermare di non avere mai avuto problemi con nessuno a lavoro, di solito cerco sempre di trovare un terreno comune e di andare d’accordo con tutti”.
12. Ti sei mai arrabbiato a lavoro? Cosa è successo?
(Have you gotten angry at work? What happened?)
Quello che il vostro intervistatore sta realmente cercando di sapere è se perdete facilmente le staffe. Per il datore di lavoro la parola “arrabbiato” corrisponde a “perdita di controllo” ed è importante per lui (o lei) sapere come gestite le situazioni quando siete “arrabbiati”. Sarà quindi vostra cura rispondere in modo tale da fare capire che siete perfettamente in grado di controllarvi: “Per me rabbia equivale a perdita di controllo e io non perdo il controllo. Quando sento che sto per perdere le staffe faccio un passo indietro, faccio un respiro profondo, penso attentamente alla situazione e poi comincio a elaborare un piano d’azione”.
13. Come gestisci lo stress?
(How do you handle stress/pressure?)
È una domanda tipica a un colloquio infatti, proprio come per la rabbia, il vostro futuro capo vuole sapere come vi comporterete quando fatalmente il lavoro vi procurerà un livello di tensione superiore alla media.
Le migliori risposte
Ecco un elenco nutrito di buone risposte:
– “Per me lo stress è veramente importante, do il meglio di me quando sono sotto pressione. Per quanto mi riguarda il modo migliore di gestirlo è assicurarmi di avere sempre un buon equilibrio tra stress positivo e stress negativo. Ho bisogno dello stress per rimanere motivato e produttivo”;
– “Reagisco alle situazioni quando si presentano, in questo modo le gestisco e non diventano stressanti”;
– “In questo momento mi sono accorta di lavorare meglio sotto pressione e mi piace lavorare in un ambiente competitivo”;
– “Personalmente riduco lo stress andando in palestra ogni sera: è molto efficace”;
– “Mettere al primo posto le mie responsabilità per capire cosa deve essere fatto e come, mi ha aiutato ad affrontare meglio la pressione sul posto di lavoro”;
– “Se le persone con cui sto avendo a che fare contribuiscono ad aumentare il mio livello di stress, discuto con loro dei molti alternativi per gestire meglio le situazioni difficili”;
– “Quando mi trovo sotto pressione per via di una scadenza, do vita ad alcune delle mie produzioni più cerative”;
– “Non sono una persona che si stressa facilmente: quando sono sotto pressione mi focalizzo sul lavoro e lo porto a termine”;
– “Trovo entusiasmante stare in un ambiente dinamico quando la pressione è alta”;
– “In passato, quando eravamo sotto pressione, il ritmo serrato del lavoro si è rivelato un vero e proprio tonico”;
– “Ho fatto alcuni dei miei migliori lavori a un passo dalla scadenza, quando l’atmosfera era molto stressante”;
– “Sono il genere di persona che rimane calma sotto stress e che gestisce la tensione parecchio facilmente”.
È una buona idea aggiungere qualche esempio concreto di situazioni che avete vissuto in passato per dimostrare che siete effettivamente in grado di gestire lo stress.
14. Sulla base di cosa misuri il successo?
(How do you measure success?)
Valori etici, obiettivi, personalità complessiva. È ciò che il vostro futuro datore di lavoro sta cercando di capire con questa domanda. Per rispondere è necessario che conosciate la società presso la quale state andando a sostenere il colloquio: se si tratta di una grande compagnia, magari una multinazionale, è chiaro che l’attenzione sarà tutta concentrata sui profitti mentre nel caso di un’associazione no-profit i valori spirituali saranno al centro dei loro interessi.
Come preparare la risposta
Prima di tutto fate ricerche sulla società: visitatene il sito, verificate se ci sono notizie recenti sulla stampa e sul web e cercate di reperire informazioni sui suoi obiettivi. Chiaramente dovrete anche includere aspetti peculiari della vostra personalità, specialmente quelli che collimano con il profilo della società. Come al solito assicuratevi che la risposta sia equilibrata e dia complessivamente un’impressione positiva sottolinenado come sperate che l’esperienza lavorativa migliori le vostre prestazioni.
Risposte equilibrate
Le risposte che seguono bilanciano bene l’esigenza di esplicitare la vostra personalità e le vostre aspettative con quella di assecondare i valori cardine delle aziende:
– “Valuto il successo in modi diversi: a lavoro lo intendo come il raggiungimento degli obiettivi posti dai miei supervisori e dai miei colleghi; ho capito, grazie alle conversazioni con i vostri impiegati, che questa azienda è molto attenta anche alla crescita dei suoi dipendenti. Dopo il lavoro mi piace giocare a softball: è così soddisfacente prendere una palla difficile”;
– “Per me successo vuol dire fare bene il mio lavoro. Mi piace essere considerato come uno che fa del suo meglio e lavora sodo per raggiungere i suoi obiettivi”;
– “Valuto il mio successo non solo in base al mio di lavoro ma in base a quello del mio team. Per essere considerata vincente, secondo me, una squadra deve raggiungere sia gli obiettivi individuali dei membri che quelli collettivi”;
– “Valuto il successo in base ai risultati. Non sempre conta di più la strada che intraprendi per raggiungere il successo, piuttosto contano i risultati quantificabili”;
– “Personalmente credo che il successo sia quando lavoro bene e sono soddisfatto del mio impiego, con la consapevolezza che il mio impegno sta aggiungendo valore alla compagnia ma anche alla mia vita nel complesso e a quella di altre persone”.
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