Lavorare in America, le migliori (e peggiori) città
Vorresti andare a lavorare in America? Magari potresti prendere in considerazione di spostarsi a Rochester, la terza città più grande nello stato di New York, costruita sulle rive del Lago Ontario. Patria di un’industria manifatturiera molto sviluppata e con un ottimo sistema di assistenza medica e sanitaria. Rochester si potrebbe porre senza dubbio in cima alla lista dei migliori luoghi dove trasferirsi per lavoro nei prossimi mesi.
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Otto anni dopo la recessione, negli Stati uniti, le cose sembrano migliorare in molte città. Il 2015 si è concluso infatti con proseguimento del trend positivo sotto l’aspetto dell’occupazione in America e il dato è molto evidente anche nel miglioramento della qualità della vita rispetto al passato in diverse città.
Il 24% delle aziende americane, che operano su tutto il territorio, hanno validi progetti di assumere nuove persone nel corso del 2016. Solo il 4% delle aziende prese in esame, da uno studio della Manpower, sembra siano costrette ad affrontare in qualche modo revisioni della struttura del personale.
In questo quadro generale, abbiamo cercato di capire quale saranno le città migliori in cui cercare un impiego in questo 2016, e quali invece sarebbe meglio non prendere affatto in considerazione.
Lavorare in America? Le città americane dove trovare lavoro
Dallo stato di New York all’Arizona, abbiamo stabilito una nostra classifica di luoghi migliori ( peggiori) negli Stati Uniti, dove stabilirsi e trovare una stabilità economica e una serenità lavorativa, in base alla presenza o meno di ottime università e altri istituti accademici, allo sviluppo e all’apertura verso la ricerca e il settore delle nuove tecnologie, o ai settori energetici, che sembrano essere quelli che traineranno l’economia degli Stati uniti per i prossimi anni. Abbiamo tenuto conto al tempo stesso, degli aspetti che potranno invece rendere più arduo l’ottenimento di un impiego in città che vedranno le proprie aziende costrette a riduzioni del personale o a riorganizzazioni interne.
ROCHESTER
Popolazione 210.000
Negli anni Settanta e Ottanta, la Kodak ha impiegato circa 60.000 persone nel suo quartiere centrale a Rochester, dove l’azienda ha portato avanti il suo impero della fotografia per decenni. Purtroppo nel nuovo millennio l’azienda ha visto calare la richiesta da parte del mercato e nel 2012 è stata costretta a dichiarare la bancarotta. La Kodak però, è riuscita a risalire la china, riorganizzandosi e concentrando il proprio operato sulla fotografia digitale e sulla stampa, ma ha comunque dovuto ridurre la forza lavoro a Rochester, lasciando spazio solo a 4000 persone.
Il declino della Kodak, in realtà, ha aiutato tutto ciò che gravitava attorno. Infatti, molti ex dipendenti della Kodak hanno fatto tesoro delle competenze acquisite, portandole in altre aziende di Rochester, costruendo così una rete di talenti in espansione e di aziende innovative. Rochester ora ha un tasso di occupazione pari al 35%, divenendo una delle migliori città dove trovare lavoro in questi ultimi tempi. Nuovi impieghi derivano dal settore medico, dall’azienda manifatturiera plastica ed ottica e dall’innovazione energetica. La città inoltre, ospita alcuni de ìi maggiori call center e aziende che operano nel settore del food & beverage.
NASHVILLE
POPOLAZIONE 668.000
Camminando per la città, basta alzare gli occhi al cielo per notare molti edifici in costruzione. È proprio il settore edile uno dei traini per l’occupazione nella zona. Aiutata da servizi di assistenza in crescita e dallo sviluppo dell’industria musicale, oltre che ad una fiorente università posta entro i confini dell’area, Nashville vanta il secondo tasso di occupazione più alto.
PROVO
Popolazione 116.000
Patria della Brigham Young University, la scuola, fiore all’occhiello, gestita dalla Church of the Latter Day Saints, provo è una delle principali città mormone situate nel cuore dello Utah con una forza lavoro incredibilmente formata e diligente.
Senza dubbio la città si pone al terzo posto della graduatoria delle migliori città dove trovare impiego in questo nuovo anno. La maggior parte dei nuovi impieghi si trovano nella nascente industria tecnologica e in più di 1000 startup.
TUCSON
Popolazione: 526.000
Tucson rappresenta l’altra faccia dello spettro dell’occupazione. Sebbene le aziende non evidenziano grossi cali negli impieghi attuali o forti necessità di riorganizzazione, la città comunque registra un basso tasso di crescita occupazionale.
Ci sono segnali di crescita, ma sono molto timidi e non sono proprio valori come si vorrebbe. Tucson è stato il cuore nevralgico della olla nelle costruzioni che ha spinto l’economia in una spirale di recessione che pian piano ha assorbito tutto il resto della nazione. Otto anni dopo, le aziende di costruzione non si sono riprese.
Allo stesso tempo, Tucson ha un disperato bisogno di lavoratori qualificati. Sono molte le aziende in città che lamentano una notevole difficoltà nel trovare personale qualificato cui affidare ruoli di responsabilità.
A soli 100 miglia di distanza, Phoenix si sta, invece, riprendendo dalla recessione e la sua economia si sta espandendo, ma questa crescita non riesce a contagiare la città di Tucson. Questa situazione è davvero demoralizzante per le piccole aziende che sentono di stare per affogare in un’economia stagnante e senza possibilità di crescita nel breve periodo.