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La Sydney di Alberto, sviluppatore Java

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Finalmente riesco a trovare un po’ di tempo per contribuire a questa rassegna di “Diari di Viaggio” nella Terra dei canguri, per Portale Australia. È per me un piacere e spero di poter essere d’aiuto a chi vuole intraprendere questo viaggio ed esperienza di vita davvero entusiasmante, come sta avvenendo per me.

Mi chiamo Alberto, ho 29 anni e vengo da un piccolo paese della provincia di Treviso, anche se gli ultimi 7 anni li ho vissuti nei dintorni di Milano. Mi sono trasferito in zona Sydney il 4 febbraio con la mia fidanzata, ricongiungendomi con mio fratello che vive qui ormai da quattro anni. Sono Java Software Developer per un’azienda che ha sede a Sydney e vivo a Surry Hills.

I primi tempi

Inizialmente abbiamo vissuto un mesetto e mezzo a Manly, ospitati da un amico, in una casa a 70 metri dall’Oceano Pacifico e non vi dico cosa significa addormentarsi con il suono delle onde che si infrangono sugli scogli e risvegliarsi con il gracchiare dei cockatoo appollaiati sulle terrazze delle abitazioni di fronte… Da provare!

Diciamocelo, in Italia si vive bene. Sì, ne sono convinto. Ok, è un Paese lunatico, che sopravvive in balia dell’umore politico e dei cambi generazionali che sconvolgono persino i dizionari, però non esiste altro posto nel Mondo con una cultura artistica come la nostra e una storia così intrigante e affascinante da attirare milioni e milioni di turisti ogni anno. Semplicemente non siamo capaci di sfruttare il nostro potenziale. Per quanto riguarda il tema “Lavoro” o la parola taboo “Crisi”, poi, non voglio soffermarmi, dico solo che in Italia, la gente in gamba che ha voglia di lavorare, lo trova un lavoro, anche facilmente.

Io vivevo bene nel belpaese, avevo un sacco di amici, un buon lavoro che si prospettava, tra l’altro, un’indeterminata conquista in questi tempi difficili. Ciò che mi ha spinto a venire in Australia è stato puro e semplice spirito di scoperta. Non avevo nulla da perdere, forte del fatto che in questa terra di opportunità ci fosse spazio anche per noi.

Prima di partire

Certo, un po’ di compiti per casa li avevo fatti, non partivo proprio impreparato. Infatti, fortuna vuole che io possieda la cittadinanza australiana per discendenza poiché mio papà è Australiano, in più sono laureato in Comunicazione Digitale e un minimo di esperienza lavorativa sul campo ce l’ho. E su questo non si transige: se volete affrontare questo viaggio con l’idea di costruire la vostra carriera lavorativa in un determinato ambito, cercate di partire con un po’ di esperienza e qualche qualifica che vi possa permettere di facilitare la caccia al tesoro.

Considerando l’idea di partire verso fine Gennaio, dai primi giorni dell’anno ho cominciato a cercare aziende nel settore IT a Sydney e a inviare CV e lettere di presentazione per sondare il terreno e prendermi avanti. Fortunatamente, dopo 4 giorni dal nostro arrivo a Manly, ho affrontato il primo colloquio (di cui tra l’altro non ho più avuto notizie) e dopo qualche altro giorno il secondo. Ecco, se devo essere sincero, questo secondo colloquio pensavo non fosse andato troppo bene: mi hanno tartassato di domande teoriche e pratiche per 3 ore, in un grattacielo nel bel mezzo della CBD (Central Business District) di Sydney, ma dopo neanche 10 giorni ho cominciato a lavorare lì come Java Software Developer e ad oggi sono assunto con un contratto a tempo indeterminato e uno stipendio che mi consente di risparmiare ogni mese più di quello che guadagnavo in Italia (per non parlare della Superannuation, cioè i contributi per la pensione, di cui posso controllare l’andamento online).

“Facile” direte voi…l’ho pensato anch’io, ma leggendo nei vari forum di Italiani in Australia e vivendo racconti diretti di chi sta cercando lavoro qui, sono giunto alla conclusione che non è l’El Dorado di cui i TG parlano in Italia. La costante immigrazione di stranieri sta costringendo lo Stato a giri di vite sulle assunzioni di non Australiani e probabilmente ciò che mi ha salvato è stata proprio la mia cittadinanza (e forse qualche risposta esatta al colloquio che pensavo di aver cannato in pieno!).

Per cui in valigia metteteci anche un bel po’ di tenacia, oltre alla crema solare 30+ e i Fonzies che qui non esistono!

Sydney, è una città affasciante, dinamica e mi ha subito instillato un generale senso di benessere ed entusiasmo come poche città nel mondo. Pensate solo a cosa vuol dire fare una passeggiata sulla baia durante la pausa pranzo o fermarsi a mangiare un panino nel parco circondato da pappagalli che chiedono qualche briciola per lasciarti in pace. È anche una città carissima, ma se si è un minimo furbi e parsimoniosi è facile vivere senza svuotare il portafoglio. Certo, ci sono alcune spese che non possono essere tagliate, come quelle legate all’affitto o ai mezzi di trasporto, però altre possono essere persino aggirate. Vi riporto l’esempio del cinema: il biglietto standard da 20$ (ca. 14€) può diventare 10$ (ca. 7€) con il semplice acquisto di una sim + piano telefonico (7$ in tutto) che può essere disdetto anche subito.

Il tran tran quotidiano di colletti bianchi fa subito capire che il business è il fulcro di questa città. Ci sono anche un sacco di giovani, però l’aria che si respira è quella del commercio, della ricerca di una realizzazione lavorativa ed economica che, contrariamente a ciò che pensavo, instaurano una voglia concreta di mettersi in gioco e dare il meglio di se stessi in ambito lavorativo.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Ci sono anche molti lati negativi che a dir la verità non mi sarei mai aspettato da una delle città più vivibili del mondo, come ad esempio la moltitudine di senzatetto che si può notare in giro, o l’inefficienza dei mezzi di trasporto di superficie che, sebbene siano la maggior parte delle volte in orario, hanno un sistema informativo davvero scadente, non è possibile infatti fermarsi a una banchina e verificare se ci sia un bus che ti porta dove vorresti, ma solo un elenco infinito di orari e numeri di linee.

Ci sono davvero un sacco di cose da raccontare su questa “terra bruciata dal Sole” come l’ha definita Bill Bryson in uno dei suoi libri più belli …e che per altro vi consiglio vivamente se volete scoprire le meraviglie dell’Australia dal vostro divano.

Qualche consiglio utile

Concludo il mio racconto con una lista di consigli che mi sento di darvi in previsione del vostro eventuale viaggio!

  1. Partite consapevoli che non è tutto oro quello che luccica: nessuno vi regala niente e non c’è spazio per gli scansa fatiche. Se non siete predisposti al lavoro intenso, ma che gratifica, pensate di fare un minimo di esperienza prima dove siete.
  2. Specializzatevi: studiate, impegnate il vostro tempo in attività che vi qualifichino e vi rendano uno specialista nel vostro campo. Qui l’ambiente di lavoro è molto settorializzato e cercano gente che sappia fare le cose, bene e in velocità.
  3. Studiate l’Inglese: evitate di fare la figura da tipici Italiani che con le lingue non vanno d’accordo. Fate un minimo di preparazione, qualche corso online, ma soprattutto conversazione e una volta arrivati qui non buttatevi subito sui corsi organizzati che sono relativamente costosi, ci sono un sacco di enti locali che organizzano serate o momenti di conversazione gratuiti.
  4. Esperienza nelle farm: se ne leggono di cotte e di crude. Per stare sicuri aspettandosi il peggio, tenete bene a mente che nel 90% dei casi è un’esperienza pesante fisicamente, mal pagata con rischio sfruttamento, non ci sono garanzie e contratti. Dopo di che tutto fa brodo, anche se è più un’esperienza di vita che lavorativa.
  5. L’Italia lasciatela in dogana: regola che vale anche nel resto del mondo. Se decidete di venire a vivere qui, imparate a rispettare i modi di vivere degli australiani cercando di amalgamarvi il più possibile. Del resto l’Australia, fondata sull’immigrazione, è un melting pot di etnie e culture diverse che cerca di identificarsi in un unico popolo unito.
  6. Siate ambiziosi e non accontentatevi: di lavoro ce n’è e opportunità anche. Non fermatevi alla prima occasione e investite in voi stessi, qui è definitivamente possibile realizzarsi economicamente…in più l’Italiano il senso degli affari ce l’ha, basta vedere l’espansione che hanno avuto le attività gestite dai conterranei.
  7. Create un network di contatti: una volta arrivati, ma volendo anche in Italia, cercate di creare più contatti possibili e lungimirate in previsione di possibili collaborazioni. Sfruttare portali come LinkedIn e simili.
  8. Sondate il terreno dall’Italia: vi consiglio di sondare il terreno lavorativo dall’Italia. Cercate di creare una lista di aziende da contattare, personalizzate bene le lettere di presentazione e mantenete i CV ben aggiornati e brevi (max 2-3 pag). Vi farete così un’idea di come gira nell’ambito lavorativo che vi interessa. Per cercare tra gli annunci di lavoro vi consiglio un po’ di siti come:
    1. https://www.seek.com.au/
    2. https://www.simplyhired.com.au/
    3. https://mycareer.com.au/
    4. https://www.careerone.com.au/
    5. https://au.indeed.com/jobs
    6. https://www.gumtree.com.au/

Volevo ricordarvi che le mie personali considerazioni sono frutto dell’esperienza diretta che sto vivendo qui a Sydney e dei racconti o esperienze personali di amici che prima di me hanno messo piede su questa terra incantevole e speciale.

Per qualsiasi dritta o consiglio non esitate a contattarmi! Un caro saluto a tutti i lettori di Portale Australia

Alberto

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