Il suo vecchio nome era Bagtown, per i sacchi di cemento che costituivano le pareti delle case. All’inizio del Novecento la città dei sacchi era una cittadina difficile da raggiungere. All’epoca non era servita dalla ferrovia e, per arrivare in città, bisognava adattarsi su un carro trainato da cavalli, perché il treno si fermava ben prima. Era la città degli Italiani, degli Italiani che sbarcati a Sydney, non trovando lavoro, si spostavano a Bagtown, oggi nota come Griffith. Era la città della speranza: qui c’era molta terra da lavorare e di conseguenza, opportunità per guadagnare una piccola fortuna, che avrebbe permesso ai giovani del Belpaese del primo Novecento di tornare in Italia e vivere tranquillamente con il gruzzoletto messo da parte. In molti sono riusciti a ricavare una piccola fortuna, ma con quei soldi non sono mai più tornati in Italia. Hanno piuttosto, preferito pagare il biglietto aereo per il resto della famiglia, facendosi raggiungere dai propri cari e iniziare una nuova vita nella loro Bagtown.
Un po’ di Italia in Australia
Griffith non è molto distante da Sydney, ed è una ridente cittadina che è stata trasformata, grazie anche al contributo degli italiani del passato, in una piccola oasi di felicità, nonostante il terreno arido che la circondava. Con la costruzione di dighe e con l’aiuto del governo, da zona secca ed arida si è trasformata in città fiorente, ricca di aziende agricole e vinicole che portano con sé un po’ di storia italiana.
Non sono pochi i cognomi italiani, o comunque di origine italiana, che si susseguono in città. Durante le due guerre mondiali gli italiani hanno continuato a raggiungere Griffith e hanno continuato a costruire piccoli imperi in città. E oggi sono proprio italiani i vigneti, le risaie, gli agrumeti e la stragrande maggioranza di aziende. Le regioni italiani maggiormente presenti in questa zona sono il Veneto e la Calabria: le regioni che all’inizio del secolo scorso erano proprio quelle più in difficoltà.
Corsi e ricorsi storici
E siccome la storia si ripete, ancora oggi i giovani italiani, con in mano il proprio Working Holiday Visa, vengono a Griffith per cercare un primo impiego tra le piantagioni della zona. Ancora oggi, i giovani italiani in cerca di realizzazione personale arrivano a Griffith, con la speranza nel cuore di trovare la propria felicità.
Un libro per non dimenticare
Per questo la città ha attirato l’attenzione di alcuni giornalisti, che hanno scritto il libro Australia solo Andata, per ricordare il suo passato, mantenendone vive le radici, visto che ancora oggi qui si parla un inglese con profondi influssi veneti.
La città è davvero ricca di storia e le impronte italiane sono ben visibili, lasciando tracce che vanno dalla sofferenza e dalla solitudine dei tempi della prigionia preventiva, alla felicità e alla soddisfazione del ricongiungimento con i propri cari e alla creazione di piccole imprese.
Perché in fondo, ancora oggi l’Australia è una strada verso il futuro, per alcuni una tappa, per altri una meta.