Quante volte ci siamo chiesti: “Come sarà l’esperienza delle farm in Australia?” – “Quali paure, dubbi, preoccupazioni hanno ragione di nascere in noi e quali, invece, non meritano di turbarci?” Beh, posso dire finalmente che è arrivato il momento di dare risposta a tutte le tue domande e i tuoi dubbi. La giovane friulana Debora Scapolan sta per partire alla volta dei suoi 88 giorni al centro dell’Australia, ma non sarà sola. Debora, infatti, ha accettato di collaborare con Portale Australia e di tenerci aggiornati sulle attività e sul lavoro che l’aspetta nei prossimi tre mesi.
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Ma prima di partire, vogliamo conoscerla meglio…
Debora Scapolan ha 27 anni, è originaria del Friuli, più precisamente di Gradisca, una frazione di Spilimbergo, che conta poco più di 500 abitanti.
Dopo aver frequentato il liceo linguistico, studiando inglese, francese e tedesco, Debora sceglie di “cambiare le carte in tavola” e si iscrive al corso di Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura della facoltà di Agraria all’Università di Udine. Si laurea il 18 dicembre 2014 e, non trovando lavoro come molti ragazzi italiani, inizia a documentarsi sulle possibilità di lavoro all’estero, inizia a informarsi anche sull’Australia.
Presa la decisione di raggiungere la “terra dei canguri”, Debora si prepara al meglio frequentando un corso d’inglese per riprendere confidenza con la lingua, che non era mai stata tra le sue preferite: “A scuola ho sempre preferito il francese, tant’è che al quinto anno sono uscita con il 4 in inglese, così ho deciso di riprendere in mano i libri e rispolverare quella lingua che avevo abbandonato e che ora mi diventava indispensabile!”.
Quale è il tuo sogno nel cassetto, o dovrei dire, nella valigia?
Fino a qualche mese fa il mio sogno era l’Australia. Ora come molti ragazzi nella mia situazione, dopo un anno in Australia, il “sogno” è quello di tornare in Italia e riuscire a trovare un lavoro che mi permetta di sfruttare gli studi che ho fatto, l’esperienza maturata e magari che mi dia anche la possibilità di viaggiare.
Quando sei arrivata in Australia?
Il 9 giugno è iniziata ufficialmente la mia avventura con il volo che, da Venezia, mi ha portata a Sydney la sera del 10.
Perché proprio la terra dei canguri e non un altro posto nel mondo?
Il mio amore per l’Australia è nato alle scuole medie, quando sul libro di inglese c’era una pagina dedicata ad Ayers Rock, detto anche Uluru, come viene più facilmente indicata oggigiorno. Questa mia passione ha potuto solo aumentare guardando film come “Australia”di Baz Luhrmann con Nicole Kidman e Hugh Jackman, e leggendo libri come “Le Vie dei Canti” di Bruce Chatwin, un libro che è al tempo stesso un romanzo, un saggio e un diario di viaggio.
Da allora ho sempre sognato di visitarla, inizialmente solo come turista, poi,proprio quando stavo per finire l’università sono venuta a conoscenza del visto WorkingHoliday che permette di lavorare, studiare e viaggiare e quindi di unire l’utile al dilettevole e, devo ammettere,l’idea non ha mai smesso di ossessionarmi, escludendo a priori possibili altre alternative.
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Racconta in breve la tua esperienza da quando sei arrivata fino ad oggi, ovvero i tuoi primi sei mesi.
L’impatto con la grande città di Sydney è stato mitigato dal fatto che, per i primi due mesi, sono stata ospite a Blacktown, di amici di famiglia, emigrati qui sessant’anni fa, e che per me sono diventati come nonni. Mi hanno aiutata in tutto, in particolare, grazie a loro ho trovato il mio primo lavoro come cassiera in un negozio di frutta e verdura. Essendo, però, un lavoro casual di poche ore, alla fine di agosto ho deciso di rifare le valigie e trasferirmi in centro a Sydney alla ricerca di un lavoro migliore. Ho trovato un appartamento con altri ragazzi italiani e mi sono messa subito alla ricerca di un impiego nel settore dell’hospitality. Pur avendo un livello di inglese discreto, sono stata penalizzata perché senza esperienza nel settore. Dopo un mese sono stata assunta come cleaner full time all’interno dell’università, nella stessa azienda dove lavorava anche la mia coinquilina. A novembre poi, mi sono trasferita in un nuovo appartamento, più vicino al lavoro e anche meno costoso; questa volta, però, ho scelto una casa con coinquilini internazionali in modo da poter migliorare ulteriormente il mio inglese. La vigilia di Natale è stato l’ultimo giorno da cleaner all’università: mi sono licenziata, infatti, perché ho trovato una farm in Australia a Cunnamulla in Queensland, verso la quale partirò per una nuova avventura.
Perché hai deciso di partire per le farm?
Nonostante il mio obiettivo sia trovare lavoro al mio rientro in Italia, il motivo principale che mi spinge a fare i famosi 88 giorni in farm è la possibilità di poter rinnovare il vistoWorkingholiday. Avrò, inoltre, la possibilità di vivere nell’outback immersa nella natura e fare un’esperienza che spero mi tornerà utile nel futuro lavorativo.
Spiega come hai trovato il lavoro in farm in Australia e cosa andrai a fare?
Agli inizi di dicembre ho iniziato ad accedere a Gumtree e a cercare “2nd visa” tra le offerte di lavoro della categoria Farming&Veterinary. Inizialmente avrei voluto cercare una farm in Tasmania, dove è più fresco, ma mi sono subito resa conto che le offerte erano davvero poche e non avrei avuto molte chances soprattutto non avendo un’automobile per spostarmi. Cercando,invece,nelle altre zone del continente ho scoperto che non c’era solo la possibilità di fare picking, ma che c’era più di qualche annuncio rivolto a ragazze con la possibilità di fare sia lavori domestici che di dare una mano con i lavori in campagna. Ho quindi selezionato quelli che mi sembravano i più interessanti e inviato il curriculum e un breve messaggio in cui mi presentavo. Mi hanno ricontattato due farm tra cui ho scelto quella di Cunnamulla in cui andrò da gennaio.
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Come raggiungerai il paesino di destinazione?
Quali sono i tuoi dubbi e le tue preoccupazioni?
Essendo una ragazza che si sposta in solitaria la preoccupazione di trovare sul miopercorsopersone che vogliano approfittare della mia situazione c’è sempre. In rete e sui giornali, anche in Italia, si legge di esperienze molto negative con le farm, in ogni caso ho deciso di mettere da parte questi pensieri e cercare di fidarmi delle persone.
Invece di cosa hai paura?
La mia paura più grande è quella di deludere le aspettative che gli altri hanno nei miei confronti, insomma di non essere all’altezza.
Quali sono le tue aspettative? E le tue speranze?
Di sicuro so che i tre mesi che mi aspettano non saranno una passeggiata, in ogni caso mi aspetto di fare un lavoro che mi piaccia e che mi permetta anche di divertirmi un po’. Insomma desidero vivere al massimo questa nuova esperienza e conoscere nuovi aspetti di me stessa.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Ti piacerebbe fare un secondo workingholiday?
Al termine del mio primo visto tornerò sicuramente a casa (ho già il biglietto per il 3 giugno). L’ideagenerale è quella di dare una “seconda possibilità” all’Italia e cercare nuovamente lavoro in patria per qualche mese. Se ancora non dovesse funzionarepenso che sfrutterò il mio secondo workingholiday, valutando anche la possibilità di rimanere in Australia in modo permanente.
Città e campagna. Fai un bilancio dopo aver vissuto sei mesi a Sydney e tutta la vita prima di allora in un piccolo paese di campagna.
Abituata a vivere in aperta campagna, non è stato facile passare a una grande metropoli come Sydney (passando da Blacktown). L’ho comunque trovata accogliente e anche molto verde. Sono riuscita a ritagliarmi degli spazi, usando i miei weekend liberi per fare un po’ la turista e facendo delle lunghe passeggiate alla ricerca di angoli un po’ nascosti di Sydney, sempre in compagnia della mia fidata fotocamera.
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Quali sono i tuoi hobbies?
Fin da piccola amavo la fotografia. Mi piaceva fare le fotografie durante le gite e le vacanze ed è una passione che mi porto dietro ancora oggi. Alle feste, alle grigliate, in vacanza tra amici sono diventata la “fotografa ufficiale”, tanto che ho deciso di sfruttare questa passione anche in ambito universitarioper la preparazione di un esame. Il mio scopo era rendere il mio lavoro personalizzato, così ho pensato di associare a ogni pianta essiccata anche una foto del fiore scattata prima della raccolta, un lavoro che ha riscosso un notevole successo.
Col tempola passione per la fotografia si è ampliata, a tal punto che mi sono interessata gradualmente anche all’ambito video. Ho imparato da autodidatta le basi di Photoshop, mentre ora mi sto concentrando di più sul montaggio dei video visto che sto cercando di migliorare la qualità di quelli che posto su YouTube.
Quando, come e perché hai iniziato a girare video su Youtube?
Dopo il primo video ho iniziato a prenderci gusto e non mi sono più fermata, anche se fino al mio arrivo in Australia non ho mai avuto il coraggio di “metterci la faccia”.
Seguivo già alcuni canali che trattavano di viaggi e mi sono serviti come fonte di ispirazione, su tutti HumanSafari, ovvero il canale italiano più seguito in questa categoria, e inViaggioColTubo, i cui protagonisti sono stati in Australia per un anno e stanno tutt’ora condividendo la loro esperienza sul loro canale.
Ti piacerebbe fare la fotoreporter, stile Donna Avventura?
Ho sempre amato molto i programmi-documentari avventurosi e ammetto che è un’opzione a cui ho pensato anche se non credo, al momento, di esserne all’altezza. Tra i miei preferiti c’è Pechino Express, mentre Donna Avventura l’ho visto poco.
Cosa pensi che possa darti quest’esperienza a livello personale?
L’esperienza sarà sicuramente unica, potrà aiutarmi a superare i miei limiti e a uscire un po’ fuori dalla mia “comfort zone” dove a volte tendo a rifugiarmi.
Ti preoccupa più l’aspetto fisico (la stanchezza, la fatica etc..) o quello emotivo (vivere in un posto isolato, scarsa connessione etc..)?
Spiega il progetto di documentazione che avvierai per Portale Australia, quando sarai arrivata nella tua farm in Australia
Avendo ancora molte incognite sulla mia vita a Cunnamulla (come la velocità di connessione o la possibilità di fare riprese all’interno della farm) non ci sono dei piani ben precisi. A grandi linee si tratterà di una serie di video in cui racconterò l’esperienza delle farm da un punto di vista femminile, una prospettiva che raramente viene trattato.
Mentre Debora si prepara a vivere quest’avventura un anno nuovo è iniziato. Chissà cosa riserverà questo 2016 a questa giovane ragazza, che sta dimostrando una forte determinazione e un encomiabile coraggio. Paziente, coraggiosa e curiosa, come lei stessa si definisce, ma anche testarda e un po’ timida, Debora è una ragazza con i piedi per terra, che crede nell’onestà e nel rispetto, ma anche nell’impegno e nel duro lavoro.
Debora, dove ti immagini tra 10/20/30 anni?
Come già scritto il sogno è quello di trovare un lavoro in Italia. Mi immagino con qualcuno al mio fianco con cui condividere le mie esperienze e le mie passioni. Insomma la speranza è trovare un po’ di stabilità nella mia vita, possibilmente in Italia.
Cosa vorresti visitare di più dell’Australia? E quale posto nel mondo vorresti vedere subito dopo?
L’immagine che mi ha fatto innamorare dell’Australia è quella diAyers Rock, una visita al centro del continente è per me d’obbligo. Poi vorrei anche fare snorkeling e vedere la barriera corallina.
Purtroppo non sono brava a programmare quindi non so dove mi porterà il destino dopo l’Australia. Mi piacerebbe però visitare meglio l’Italia visto chemi mancano alcune tappe fondamentali come il Sud e città come Milano, Firenze e Torino.
Se fossi un animale saresti… perché?
Senza alcun dubbio un gatto, che è anche il mio animale preferito. Mi riconosco molto come carattere in questo animale, sono abituata ad essere indipendente e anche un pochino solitaria, mi piace stare da sola e avere i miei spazi, ma a volte mi piace anche “essere coccolata”… e poi a volte sono tremendamente pigra!
L’animale che temi di più in Australia
Ho un’acuta forma di aracnofobia, quindi mi pare piuttosto scontato dire i ragni. Finora sono stata fortunata, ne ho visti solo tre e tutti di dimensioni tali da non farmi venire un infarto, ma partendo per una farm in Australia il rischio di vederne qualcuno è alto.
Il tuo personale augurio per l’anno nuovo
Non sono abituata a fare buoni propositi per l’anno nuovo. In ogni caso vorrei vivere al massimo i tre mesi in farm godendo a pieno di ciò che avranno da offrirmi e poi prendermi una meritata vacanza fino al mio rientro in Italia.
Fai un augurio a tutti i ragazzi che come te sono appena partiti o partiranno a breve per le farm in Australia?
L’unico augurio che posso fare è quello di trovare subito il posto giusto che dia la possibilità di fare un’esperienza positiva sia a livello lavorativo che a livello personale.
Ora che abbiamo conosciuto meglio Debora, non ci resta che seguirla nelle prossime settimane e restare sempre aggiornati sulle sue attività, sul suo lavoro, ma anche sulle sue emozioni e sui suoi stati d’animo.
Anche tu, caro lettore di Portale Australia, potrai sostenere Debora e farle sentire tutto il tuo appoggio seguendola nel suo percorso, lasciando commenti e suggerimenti se anche tu hai vissuto o staivivendo l’esperienza nelle farm, o perché no, se sei interessato a farla in futuro.
Stay tuned, “88 giorni in farm” ha inizio!