Un saluto a tutti gli amici di Portale Australia, questa volta siamo qui con Edoardo e Samuele. Quanti anni avete ragazzi, di dove siete? Cosa fate e da quanto tempo siete qui in Australia?
S: Io sono siciliano, di Augusta, ho venticinque anni, sono qui da tre anni e faccio lo chef.
E: Io invece ho vent’anni sono di Lecce, sto qui da un anno e otto mesi circa e faccio il cuoco.
Con che visto siete arrivati qui?
E: Io sono arrivato qui con un Working Holiday e poi da quattordici mesi sono con lo Student.
Quindi qui in Australia fate i cuochi. Da quanto tempo? Da quando siete arrivati?
E: Io quando sono arrivato ho iniziato come lavapiatti e poi dopo due o tre mesi sono subito passato ai fornelli.
In Italia eri già cuoco?
E: No. In Italia ho fatto il liceo scientifico e poi subito dopo la scuola sono venuto qui in Australia. Sono venuto perché ho dei parenti qui e per studiare l’inglese . Poi però sono entrato in questo mondo della cucina che mi ha sempre appassionato e sono stato contento
Come è stato all’inizio? Hai avuto difficoltà a trovare lavoro?
E: No, dopo un paio di settimane che ero qui ho già cominciato a lavorare.
Hai dovuto inviare tanti curricula?
E: No, perché fortunatamente sono riuscito a trovare subito lavoro grazie ai contatti di questa mia zia che ho qui in Australia.
Tu invece Samuele come hai fatto?
S: Io sono arrivato qui sempre tramite un aggancio perché c’era un mio amico che adesso è in Italia e ho cominciato a lavorare subito.
Eri già chef in Italia?
S: Si, ho lavorato in Italia nella cucine per un paio di anni ma ho deciso di venire qui per cambiare la mia vita. Come ti dicevo avevo questo aggancio e ho cominciato a lavorare subito in un caffè. Per il primo anno sono stato qui con il Working Holiday e poi per scelta personale ho deciso di non fare le farm perché mi trovavo bene a Sydney. Il secondo anno sono ritornato qui con lo Student Visa e ho studiato Commercial Cookery che sarebbe scuola di cucina qui in Australia.
Tra l’altro questa è una scuola tra quelle che abbiamo qui a Portale Australia. Edoardo, tu invece che scuola stai facendo?
E: anche io sto seguendo un Commercial Cookery per ottenere un certificato di livello tre. Si tratta di una scuola di cucina riconosciuta qui in Australia che sto frequentando grazie a Portale Australia.
S: ho iniziato questa scuola di Commercial Cookery e poi ho cambiato lavoro perché non avevo più il tempo di lavorare nel corso della mattinata. Sono andato a lavorare in un ristorante nel quartiere italiano di Leichhardt, poi ho preso questo certificato e il mio capo ha mostrato l’intenzione di sponsorizzarmi. Io ero contento di lavorare con lui, quindi abbiamo iniziato le pratiche e dopo due mesi ho ottenuto lo Sponsor VISA
Quindi come funziona per un cuoco che vuole venire qui e chiedere uno sponsor? Che documenti ti hanno chiesto?
S: Innanzitutto devi avere un minimo di tre o quattro anni di esperienza.
Questo è una caso particolare comunque, per questioni del genere è sempre bene parlare con un migration agent. A te personalmente hanno chiesto questa esperienza. E come fai a dimostrarla?
S: Con delle lettere di referenze dei ristoranti in cui ho lavorato in Italia e poi devi avere un diploma di scuola alberghiera o di Commercial Cookery che io ho preso qui in Australia
Avevi fatto l’istituto alberghiero tu in Italia?
S: No, io ho studiato Commercial Cookery qui e questo certificato mi ha permesso di ottenere lo sponsor. Per quanto riguarda lo IELTS invece, devi avere un punteggio minimo di cinque
Come ti sei preparato allo IELTS?
S: Ho preso delle lezioni da una professoressa italiana che insegna inglese, ma non mi sono trovato tanto bene, quindi mi sono preparato un po by myself.
Com’era il tuo inglese ?
S: Pessimo, a un livello base, scolastico. Purtroppo si sa che da questo punto di vista la scuola italiana non prepara bene
Come sei riuscito a migliorare l’inglese nel corso degli anni?
S: Tramite amicizie ho fatto un corso di inglese di tre mesi che mi è servito molto.
Quando lo hai fatto? Subito?
S: Si, subito quando sono arrivato. Dopo un mese ho iniziato questo corso di inglese. Poi grazie ad amici australiani e di tutto il mondo ho cominciato a parlare in inglese.
Tu invece Edoardo come te la cavi con l’inglese?
E: Adesso bene, capisco tutto anche perché lo slang australiano è un po’ difficile da capire. Appena arrivato ero già a buon punto.
Avevi studiato inglese in Italia?
E: si, ma a un livello molto di base. Il problema della nostra scuola è che insegnandoci solo la letteratura non ti insegna a parlare. Quindi un ragazzo come me che esce dal liceo scientifico non ha quella prontezza necessaria per parlare. Non ha quella fluidità fondamentale soprattutto qui in Australia dove parlano molto rapidamente. Però posso dire che se avessi letto una qualunque cosa diciotto mesi fa avrei capito solo l’ottanta per cento. Adesso capisco il centodieci per cento, quindi è stato un passo importante venire qui in Australia.
Quanto è importante per un cuoco appena arrivato qui in Australia conoscere l’inglese In base alla vostra esperienza?
S: Se entri in una cucina in cui ci sono tanti stranieri è molto importante.
Quindi a chi è in Italia possiamo dare questo consiglio: studiare almeno i termini che riguardano la cucina e quindi sapere per esempio come si dice: aglio, cipolla, coltello e cose simili, insomma il lessico base della cucina. Quanto guadagna un cuoco in Australia?
S: Dipende dalla mansione che hai. La minima paga è sui cinquantaquattromila dollari l’anno, il che equivale a mille dollari a settimana circa. Poi dipende, se sei head chef, magari puoi guadagnare anche centomila dollari l’anno.
Qual è la suddivisione dei ruoli in un ristorante italiano qui in Australia?
E: Dipende tanto dal livello del ristorante. Qui abbiamo gli chef hats al posto delle stelle Michelin dell’Europa. Se in un ristorante c’è uno chef con tre chef hats allora in cucina ci sono circa quindici o venti componenti perché ogni piatto deve essere studiato e preparato per essere perfetto. Se invece lavori in un ristorante comune, in una trattoria, diciamo così, puoi arrivare ad avere un massimo di cinque o sei cuochi in cucina.
Quindi c’è per esempio chi fa gli antipasti e poi quali ruoli abbiamo in cucina?
E: C’è chi fa gli antipasti e poi c’è chi fa i mains, che sarebbero i secondi, e poi chi fa le paste. Poi si può trovare anche il ristorante che ha un pasticciere che fa i dessert per un massimo di sette componenti: due per gli antipasti, due per i mains, due per i secondi e il pasticciere.
Che differenza c’è, se ne avete riscontrata qualcuna tra i clienti australiani e quelli italiani? Hanno pretese diverse nel mangiare o quando attendono l’arrivo del cibo? C’è qualcuno che vuole aspettare di meno?
S: Dipende da dove lavori. Se magari lavori in un caffè in centro per esempio le persone vogliono mangiare molto rapidamente perché hanno solo la pausa pranzo; se invece lavori in un posto come quello dove sono impiegato io, cioè un ristorante italiano, non ci sono tutte queste pretese di mangiare così in fretta.
In che zona di Sydney lavori tu?
S: A Leichhardt, un quartiere italiano un poco fuori città.
Ci sono tanti ristoranti italiani?
S: Si. In particolare c’è una via, Norton street.
Quindi a un ragazzo italiano appena arrivato in Australia che vuole fare il cuoco consiglieresti di venire a consegnare il curriculum lì?
S: Si, soprattutto a un ragazzo appena arrivato che magari non conosce bene l’inglese perché lì è pieno di ristoranti italiani.
Ce n’è lavoro per adesso nelle cucine in Australia?
S: Si, abbastanza. Anzi a volte facciamo fatica a trovare personale.
Però diciamo anche che magari le persone devono già sapere fare qualche cosa.
S: Si, magari i ristoranti cercano persone che hanno già un po’ di esperienza o che magari si buttano, che hanno un poco di spirito di iniziativa e che si impegnano.
Tu dove lavori Edoardo?
E: Io per ora lavoro alla Casa , però ho sempre lavorato in un ristorante italiano con proprietari italiani e chef italiani che sta a Five Dock, anche quella una zona italiana con ristoranti italiani che consiglio a chi non conosce bene l’inglese e si può lanciare subito in questi posti in cui non serve parlare la lingua. Per l’esperienza che ho avuto io è molto più facile studiare qui e buttarsi in questo mondo in cui si parla inglese. Così si può iniziare a parlare un inglese fluente, a capire le persone che ti parlano. Insomma è molto più facile imparare qui.
Perché comunque sei in un mondo in cui l’inglese è la lingua di tutti i giorni.
E: Esatto. Se per esempio segui un corso, il professore parlerà in inglese e se non capisci qualcosa c’è poco da fare , lui sempre in inglese parla, non spiega in italiano. Per questo devi sforzarti per capire questa lingua.
Come lo vedete il vostro futuro: in Australia o fuori da questo continente?
E: Ad aprile scade il mio visto e non so se fare il salto di qualità. Intendo dire che in base alla mia esperienza, avendo lavorato con due grandi chef, ho conosciuto un mondo che qui in Australia non è molto sviluppato. Andando in Italia, in Francia o comunque in Europa, il livello della cucina è molto più alto senza dubbio.
Quindi in Australia c’è una diversa cultura del cibo rispetto all’Europa?
E: Assolutamente si. Io penso che se si vuole fare alta cucina bisogna andare in Francia, questo è il mio obiettivo perché credo che sia la patria dell’alta cucina. Anche in Italia però mi andrebbe bene perché il nostro livello di cucina è molto più alto rispetto all’Australia. È vero che qui si guadagnano più soldi però.
Quanto hai detto che si guadagna come cuoco in Australia?
E: Mille dollari a settimana più o meno.
Quanto riesci a mettere da parte di questi soldi all’incirca?
S: Dipende. Un affitto medio in città al centro costa intorno ai duecentocinquanta dollari a settimana. Se ti sposti fuori puoi arrivare anche a centocinquanta.
Ovviamente queste cifre si riferiscono a stanze. Tu Edoardo hai una stanza singola?
E: Si, io attualmente ho una stanza singola e pago trecento dollari a settimana.
E dove si trova questa stanza, al centro?
E: Non proprio, sono a due chilometri e mezzo dal centro, quindi in dieci minuti a piedi lo raggiungo.
E tu invece Samuele dove abiti? E quanto paghi?
S: Io pago duecentocinquanta dollari per una stanza e siamo in due, sono in centro a Pyrmont. All’inizio per esempio mi capitava di stare in camera anche in quattro, pagavo centocinquanta dollari a settimana ma era un po’ scomodo.
Tu Samuele cosa pensi di fare visto che sei anche sponsorizzato? Lo hai cercato, giusto?
S: Si, sono molto contento di come sono andate le cose e vorrei rimanere qui in Australia. Mi piace lo stile di vita e mi trovo molto bene.
Per chiudere: quale consiglio potremmo dare ai ragazzi italiani che vogliono venire qui e continuare o intraprendere la professione del cuoco?
S: Io consiglio loro di venire qui e darsi un obiettivo. Se lo perseguono seriamente qui in Australia possono centrarlo in pieno.
Tu Edoardo hai qualcosa da dire specialmente ai ragazzi più giovani? Tu hai solo vent’anni.
E: Io consiglio loro di lanciarsi. Io mi sono lanciato e consiglio agli altri di fare la stessa cosa: venire in Australia, iniziare a studiare l’inglese da subito e vedere come va.
Sono stati facili questi diciotto mesi in Australia?
E: Onestamente avendo come appoggio dei parenti non ho avuto delle grosse difficoltà, però posso dire che ci ho messo tanta buona volontà in quello che ho fatto e ci sono riuscito fino ad adesso perciò sono contento.
Tu invece Samuele hai avuto qualche difficoltà in Australia?
S: Non tante perché io qui avevo un grande amico che mi ha aiutato molto.
Bene ragazzi, vi ringrazio e vi saluto e un saluto a tutti gli amici di Portale Australia.