Si può parlare di discriminazione a lavoro quando un datore di lavoro assume comportamenti equivoci o ostili nei confronti di un proprio impiegato facendo pressione su un aspetto ritenuto discriminatorio, dando origine a quello che dalla legge è riconosciuto come atto di discriminazione a lavoro.
Quali sono gli aspetti discriminatori?
- Razza
- Colore
- Sesso
- Orientamento sessuale
- Età
- Disabilità mentale o fisica
- Stato parentale
- Responsabilità famigliari o di carriera
- Gravidanza
- Religione
- Opinione politica
- Estrazione sociale
- Nazione d’origine
Che cos’è un’azione avversa?
Un’azione avversa include azioni, trattamenti e comportamenti come i seguenti che sono alla base di un atto di discriminazione a lavoro:
- Licenziare un impiegato
- Ostacolare un impiegato nel normale svolgimento del proprio lavoro, per esempio non dando lui ciò che gli spetterebbe di diritto secondo la legge, come permessi o straordinari pagati.
- Cambiare le mansioni di un impiegato a suo svantaggio
- Trattare un impiegato in modo diverso rispetto gli altri
- Non assumere qualcuno senza motivo valido
- Offrire a un potenziale lavoratore condizioni e termini di contratto diverse rispetto ad impieghi simili svolti da altri impiegati
Quando si può parlare di discriminazione?
Atti discriminatori possono avvenire nei confronti di:
- di qualcuno che si propone per un lavoratore in qualità di impiegato
- di u nuovo impiegato che non ha iniziato a lavorare
- di un lavoratore in qualsiasi momento del suo impiego
Discriminazione a lavoro: Un po’ di esempi pratici
Esempio n° 1: lavoratori più anziani e discriminazione a lavoro
Dimitri è un barista con esperienza e delle referenze eccellenti. Si propone per un’offerta di lavoro ad un coffee shop nella sua zona. Durante il colloquio, il responsabile gli chiede quanti anni abbia. Dimitri risponde di avere 57 anni.
Il giorno successivo il responsabile telefona a Dimitri, comunicandogli di non aver ottenuto il lavoro perché il negozio richiede un barista più giovane, con un aspetto più “fresco” e pertanto è stato ritenuto più idoneo un ragazzo di diciassette anni, nonostante fosse meno qualificato per quell’impiego.
Questa è una discriminazione, Dimitri è stato trattato in maniera differente rispetto alle altre persone che si sono proposte per il lavoro a causa della sua età.
Esempio n° 2: gravidanza e discriminazione a lavoro
Sally ha un contratto come account manager in un’agenzia pubblicitaria. Il suo responsabile comunica a tutti gli account manager dell’azienda che potranno prendere parte ad un corso di formazione. Sally resta incinta e comunica a tutti la bella notizia. Dopo qualche giorno il suo responsabile la chiama nel suo ufficio e le comunica di aver cambiato idea e che lei non potrà prendere parte al corso di formazione come tutti gli altri perché incinta.
Questa è senza dubbio discriminazione a lavoro. Sally viene trattata diversamente rispetto ai colleghi perché incinta.
Che cosa non è discriminazione?
Un’azione avversa non è sempre da considerarsi discriminazione, anche se potrebbe sembrarlo. Ci possono essere situazioni nel pieno rispetto della legge che non hanno niente a che vedere con le caratteristiche personali di qualcuno.
Non si tratta di discriminazione se le azioni:
- sono permesse dalle leggi statali o federali contro la discriminazione
- sono prese nei confronti di un impiegato appartenente ad una istituzione religiosa per evitare di andare contro il credo religioso dell’organizzazione
- Non hanno niente a che vedere con una delle categorie protette
- Sono motivate da requisiti necessari dell’impiego
Quando non si tratta discriminazione a lavoro: alcuni esempi
Esempio n° 1: Quando un’azione avversa non è discriminazione
Peter ha una disabilità fisica ed è costretto su una sedia a rotelle. Lavora come impiegato nel settore marketing. Durante il suo ultimo progetto, ha fatto qualche errore. Il responsabile di Peter gli dice che avrà bisogno di formazione per sviluppare le proprie capacità. Peter continua a fare sbagli, anche dopo aver seguito la formazione. Di conseguenza vengono modificate le mansioni di Peter, affidandogli incarichi di amministrazione generale, durante il suo periodo di formazione, per permettergli di impratichirsi maggiormente secondo necessità.
In questo caso, Peter non è stato soggetto a quella che viene riconosciuta come un caso di discriminazione a lavoro. La sua mansione è stata modificata a causa della sua prestazione poco convincente e non a causa della disabilità fisica.
Se i cambiamenti del ruolo di Peter fossero avvenuti a causa della sua disabilità, si sarebbe trattato senza dubbio di discriminazione.
Esempio n° 2: Requisiti necessari per un determinato ruolo
Lisa ha 17 anni e di recente ha risposto ad un annuncio per un lavoro in un bar che prevede il servire alcolici. La legislazione inerente gli alcolici vieta alle persone con età inferiore ai 18 anni di servire alcolici.
Essere abilitati al servire alcool è un requisito necessario per l’impiego in questione.
L’azienda scrivea Lisa dicendo che a causa della sua età, essendo minorenne, non può servire alcolici in osservanza della legge vigente e di conseguenza non possiede tutti i requisiti necessari per il lavoro, motivo per cui non può essere invitata al colloquio.
In questo caso non ci è alcuna discriminazione nei confronti di Lisa per la sua età. Il motivo per cui le è stata rifiutata la candidatura è da ricondurre alla fatto che non fosse abilitata a servire alcolici secondo la legge e questo è un aspetto legato ai requisiti dell’impiego.
Hai bisogno di risolvere un problema di discriminazione a lavoro?
Per i lavoratori:
se avessi perso il tuo impiego, puoi contattare la Fair Work Commission in caso ritenessi di essere stato vittima di:
- discriminazione
- di un’azione ingiusta e irragionevole,
- di un’azione che non è riconosciuta dalla legge.
Hai 21 giorni di tempo dal momento in cui si concretizza una situazione discriminatoria per sottoporre il tuo caso alla Commissione. Controlla le informazioni sul sito ufficiale della commissione per scoprire come inviare la propria pratica in caso
Per altri casi di discriminazione:
- considera se le azioni intraprese siano da ricondurre ad una discriminazione illegale
- cerca di avere un confronto con il tuo datore di lavoro epr cercare di risolvere il problema
- chiedi aiuto nel caso in cui non riuscissi a risolvere la situazione
L’Australian Human Rights Commission può aiutare anche nella risoluzione dei problemi di discriminazione sul posto di lavoro.
Ogni stato e territorio ha un proprio corpo anti-discriminazione, che regola ed investiga affinché vengano rispettate completamente le leggi. Per dettagli di contatto nel tuo stato o territorio sul sito ufficiale puoi trovare una lista di siti di riferimento.
Per i datori di lavoro:
Prendi con molta serietà ogni problema di discriminazione. Parla apertamente con i tuoi impiegati e affronta il problema dopo aver letto tutte le informazioni che puoi trovare sul sito della commissione.
Fonte: Fairwork.com.au