Le conseguenze delle elezioni federali in Australia sul rating del Paese
Quali conseguenze hanno portato le elezioni federali in Australia sul rating del Paese? La Standard & Poor’s, una società che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, ha scelto di vedere sotto una nuova prospettiva il rating del Paese in seguito al risultato ancora incerto delle elezioni federali in Australia. Si delinea un clima di incertezza economica sugli esiti del nuovo governo di Coalizione.
Insomma, perchè la Standard & Poor’s vuole tagliare il rating australiano?
Te ne parlo nella nota audio qui sotto, clicca play.
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COSA VUOI SAPERE?
- Le elezioni in Australia e l’opinione della Standard & Poor’s sul rating
- Il risultato delle elezioni in Australia è stato un fattore di indebolimento del rating
- Le prospettive della S&P per l’immediato futuro del rating australiano
- Le promesse della campagna elettorale della Coalizione sono difficili da mantenere
Le elezioni federali in Australia e l’opinione della Standard & Poor’s sul rating
Le elezioni federali australiane hanno visto emergere con una debole maggioranza la Coalizione capeggiata da Malcolm Turnbull. La notizia è immediatamente diventata oggetto di dibattito pubblico, di incertezza da parte della popolazione australiana ma anche di analisi da parte di una delle agenzie di rating con più peso al mondo: la Standard and Poor’s Corporation (S&P), che ha scelto di vedere sotto una nuova prospettiva l’ambita ricerca di rating dell’Australia dopo un irrisolto risultato delle elezioni federali e alti livelli di debito estero e interno del Paese.
Prima di continuare ad analizzare la situazione vorrei brevemente ricordare il significato di rating: si tratta di un giudizio sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti; le agenzie di rating come la S&P attribuiscono un giudizio circa la capacità di una società o di un Paese di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori. I rating sono utilizzati da fondi sovrani e altri investitori per valutare le capacità di credito di uno stato e possono avere un impatto sul costo del debito del Paese.
La Standard & Poor’s ha affermato che c’è una possibilità su tre che il rating australiano abbia un declassamento nel giro di due anni.
Il tesoriere Scott Morrison, politico appartenente al Liberal Party, ha ribadito la direzione fiscale del governo e la necessità di “rispettare il piano” che la Coalizione ha esposto nell’ultimo bilancio.
Tuttavia il portavoce della tesoreria Chris Bowen, politico membro del Labor Right Party, ha affermato che lo sviluppo delle elezioni federali in Australia ha sottolineato il “fallimento fiscale” del governo e gettato fuori ulteriori dubbi sulle previsioni a proposito del budget.
La S&P ha recentemente rivisto la prospettiva sul rating dell’Australia. Da “stabile” è passata a “negativa”, il che significa che il rating potrebbe essere ridotto in futuro senza un miglioramento delle prestazioni di bilancio, aumentando potenzialmente i costi di finanziamento del governo australiano e scoraggiando gli investimenti internazionali.
Il risultato delle elezioni federali in Australia è stato un fattore di indebolimento del rating
In una dichiarazione, la Standard & Poor’s ha rivelato che le prospettive di un miglioramento sono state indebolite dal recente risultato elettorale incerto e poco rassicurante, che potrebbe influire sulla capacità di un nuovo governo di attuare misure di entrata e di spesa. Questo potrebbe portare ad un aumento continuo del debito australiano nel periodo di previsione, a meno che più misure di risparmio del budget siano legiferate o ci siano miglioramenti nella prospettiva del reddito. Questa è l’indicazione della S&P, per ora dubbiosa sulle capacità del governo di saldare i propri debiti.
Si è detto che i rating di credito dell’Australia abbiano beneficiato di “forti contesti istituzionali, della sua ricca e resistente economia, di una flessibilità della politica monetaria e del basso debito pubblico del Paese”. Ma questa situazione apparentemente confortante è stata messa in discussione recentemente da un alto debito estero e un indebitamento interno al Paese, nonché dalla vulnerabilità della debole domanda di esportazione delle materie prime. Preciso che il debito estero si riferisce al debito totale che una nazione ha preso in prestito da istituti di credito stranieri.
La S&P ha detto, senza interventi correttivi, che “la politica di bilancio del governo potrebbe non essere più compatibile con l’alto livello dell’indebitamento estero del Paese”. L’agenzia ha affermato che c’è una possibilità su tre che il rating possa abbassarsi nei prossimi due anni dal momento che si pensa che il Parlamento difficilmente adopererà le misure necessarie a portare il deficit di bilancio in equilibrio.
Le prospettive della S&P per l’immediato futuro del rating australiano
Tra i prossimi sei o dodici mesi l’agenzia verificherà la capacità del nuovo governo di legiferare le misure per porre rimedio al deficit del Paese. La prospettiva di un Parlamento sospeso e della presenza di un gran numero di membri dell’opposizione nel Senato ha sostanzialmente complicato questo compito. La S&P ha affermato che il rating potrebbe stabilizzarsi se le nuove economie di bilancio o le misure sulle entrate che sono state emanate riducessero sufficientemente il deficit di bilancio nei prossimi anni.
Il livello di rating AAA è il più alto e indica che la capacità del debitore di far fronte al proprio impegno finanziario è estremamente forte. Il signor Morrison ha detto che il livello di rating AAA è stato trattenuto per l’Australia dalla S&P e da altre agenzie, ma in una sua dichiarazione ha ribadito i piani fiscali della Coalizione e ha fornito un presupposto fondamentale per il nuovo governo. Egli ha affermato: “Il messaggio è che dobbiamo aderire al piano per mantenere la traiettoria fiscale che è stata delineata nel bilancio dell’esercizio precedente”; ha sottolineato poi il messaggio del governo: l’Australia deve “vivere nel limite dei suoi mezzi”.
Inoltre Morrison ha affermato che la S&P era chiaramente preoccupata per l’esito delle elezioni federali in Australia e che il “ritmo di risanamento dei conti pubblici può essere rinviato. Questa è la ragione per la quale io dico, come un invito più che altro per il Parlamento nel suo insieme, che su questo obiettivo dobbiamo lavorare insieme”. Il Signor Morrison ha affermato anche che sarebbe irresponsabile aumentare il deficit nei prossimi anni, perché “questo aumenta il debito e non si può avere indietro il denaro”.
Le promesse della campagna elettorale della Coalizione sono difficili da mantenere
Durante la campagna elettorale il governo ha criticato il calcolo dei costi del lavoro che hanno mostrato una peggiore prospettiva di bilancio a breve termine a causa di maggiori investimenti nel settore sanitario, in quello dell’istruzione e per le infrastrutture. Ma forse proprio quegli investimenti saranno fondamentali per riportare l’equilibrio nel bilancio, secondo alcuni ci sarà un netto miglioramento entro il 2026-2027.
Il signor Bowen ha recentemente affermato che la prospettiva della Standard & Poor’s era “un giorno cupo per l’economia australiana” ed ha aumentato la possibilità di un downgrade di rating. “Durante la campagna elettorale abbiamo sottolineato che le proiezioni di bilancio del governo si sono basate sulla fantasia, che il prezzo del minerale di ferro era altamente eroico e che le ipotesi sui salari e la crescita nominale erano molto ottimisti”, ha detto. La S&P ha fatto le medesime osservazioni: era “più pessimista sulla prospettiva delle entrate del governo rispetto al governo stesso nelle sue ultime proiezioni di bilancio”.
Bowen ha concluso: “Certamente quello che vediamo oggi è una Standard & Poor’s che annuncia un fallimento fiscale del governo nazionale liberale per tre anni e il superamento di un voto di sfiducia nella capacità del governo di affrontare la situazione del bilancio. Tanto più che Malcolm Turnbull e Scott Morrison hanno preso in mano le redini e abbiamo visto una mancanza di strategia e di coerenza nel loro approccio economico”.