Come sopravvivere a un lavoro che odiate
Siete in Australia a lavorare e detestate il vostro impiego? Se vi trovate in una simile situazione questo articolo fa proprio al caso vostro perché cercheremo di spiegarvi come fare per sopravvivere a un lavoro che odiate.
Come vi sentite?
“Scegliete un lavoro che amate e non dovrete lavorare nemmeno per un giorno della vostra vita”, Confucio.
Non c’è niente di peggio, durante tutto il periodo della vostra vita lavorativa, che fare un lavoro che odiate perché può avere effetti negativi su tutti gli aspetti della vostra vita. Le persone che si trovano in questa situazione sperimentano problemi fisici e mentali, nella sfera affettiva e in quella finanziaria. Quando odiate il lavoro che state facendo ci sono dei segnali inequivocabili, il primo dei quali è che sprecate tutto il vostro tempo libero a pensare di dover ritornare allo spregevole impiego. Se vi sentite così, non temete. Non durerà per sempre e ci sono molte cose che potete fare nel frattempo per migliorare la situazione.
I principali segnali che dimostrano che odiate il vostro lavoro
“Senza lavoro tutta la vita si corrompe. Quando però il lavoro è senz’anima la vita soffoca e muore”, Albert Camus
Per prima cosa dovreste cercare di non confondere un momento di temporanea sfiducia o noia con l’odio nei confronti del vostro lavoro. Molti periodi negativi passano nel giro di qualche settimana o poco più. Quando odiate veramente quello che fate, sentimenti costanti di disperazione, frustrazione e ansia vi tormentano. Per chiarire ancora meglio la questione, elenchiamo alcune esperienze che potrebbero risultarvi familiari qualora odiaste veramente il vostro impiego:
- quando vi svegliate la mattina e pensate di dovere andare a lavoro vi sentite nauseati, ansiosi, depressi, disperati o giù di lì.
- Avete bisogni di periodi di tempo sempre più lunghi per motivarvi prima di riuscire a intraprendere qualunque compito che riguardi il vostro lavoro.
- Quando siete sul posto di lavoro tutti i sentimenti che provate sono di stampo negativo.
- Passate tutto il vostro tempo libero a preoccuparvi del fatto che dovete tornare a lavora.
- Avete bisogno di assumere dell’alcol per ignorare i vostri pensieri a proposito del lavoro.
- I vostri giorni di malattia sono in aumento.
- Non avete alcuna motivazione o alcun senso di soddisfazione in relazione al lavoro che svolgete.
- Vedete il lavoro che fate come stupido e inutile.
- Vedete ogni giorno lavorativo come una lunga fatica.
- I pensieri a proposito del vostro capo sono i più negativi possibile.
- Guardate in continuazione l’orologio sperando che sia giunta l’ora di andare via.
- La vostra sensazione di non essere apprezzati o di essere dati per scontati è in crescita costante e fa aumentare il risentimento che è in voi.
- Sentite che non ci sono sfide o obiettivi da raggiungere nel lavoro che fate.
- Potreste sentire che il vostro carico lavorativo è costantemente pesante e senza tregua.
- Detestate alcuni vostri colleghi solo perché vanno avanti con il loro lavoro.
- Immaginate spesso come sarebbe andarsene via.
Ovviamente non si tratta di una lista completa ma tuttavia vi fornisce alcuni suggerimenti sulle spie che ragionevolmente potrebbero segnalarvi che odiate sul serio il vostro lavoro.
Identificare il problema maggiore
“Trovate un lavoro che vi piace e aggiungerete cinque giorni ad ogni settimana della vostra vita”, H. Jackson Brown
Una volta che vi siete resi conto dei sentimenti che provate nei confronti dl vostro lavoro e che li avete chiariti, dovete cercare di concentrarvi per capire quali sono le singole problematiche. Prima di tutto quindi stilate una lista completa delle questioni che vi causano problemi, per esempio:
- noia
- ambiente o localizzazione del lavoro
- necessità di viaggiare
- paga
- numero di ore lavorative
- colleghi
- capo
- supervisore
- routine
- molestie, prepotenze, atti di bullismo e mobbing
- mancanza di sfide
- mancanza di soddisfazione
- valori e cultura della compagnia
- direzione della compagnia
- essere sottovalutati
- carico di lavoro eccessivo
- essere impiegati in una posizione inferiore alla propria
- assenza di prospettive i carriera
- essere ignorato rispetto a una promozione
Aggiungete alla lista tutte le altre cose che vi vengono in mente e che potrebbero contribuire a farvi odiare il vostro lavoro. Una volta che avete terminato, dividete la vostra lista in due sottogruppi. In uno, che chiameremo la lista A, inserirete tutte quelle voci relative a cosa che potete:
- Cambiare: numero di ore, orari di inizio e fine, flessibilità tale che si adatti meglio al vostro stile di vita.
- Accrescere: come le responsabilità che potrebbero offrirvi maggiore soddisfazione.
- Ridurre: il carico lavorativo potrebbe essere concordato con il vostro capo o supervisore. Potete anche ridurre lo stress giornaliero usando semplici tecniche.
- Fermare: se volete che gli atti di bullismo cessino parlate faccia a faccia con i vostri colleghi o riferite al capo e al supervisore cosa sta succedendo.
Naturalmente quelli che vi abbiamo dato sopra sono solo dei suggerimenti, pensate voi a come riempire, in base alla vostra situazione personale, ciascuna delle quattro categorie che compongono la lista A. Nel secondo sottogruppo, la lista B, includerete le cose che non potete cambiare come ad esempio:
- il vostro capo;
- il luogo in cui è situata la sede del vostro lavoro;
- stipendio.
In alcuni casi stipendio e monte ore settimanali potrebbero essere negoziabili con il datore di lavoro, in altri no. Nel caso in cui si verifichi questa seconda evenienza non ci sono molte chance di migliroare la situazione. Ancora una volta dovete compilare la lista basandovi sulla vostra personale situazione.
A che cosa servono le liste A e B rispetto al vostro lavoro?
A volte basta modificare qualche piccolo aspetto el vostro lavoro per rendervelo un tantino più positivo. Pensate a quali sono le aree che potreste essere in grado di modificare e scrivete le idee che vi vengono in mente per realizzare concretamente i cambiamenti che secondo voi potrebbero apportarvi dei benefici. Se poi vi rendete conto che la vostra lista B è più lunga della vostra lista A, allora è giunto il momento di prendere in seria considerazione l’idea di costruire un piano alternativo, vale a dire la ricerca di un altro lavoro potrebbe essere la migliore nonché l’unica opzione per risolvere i vostri problemi. Tuttavia fate attenzione, mentre cercate di liberarvi del vostro lavoro da incubo, di non saltare dalla padella nella brace. Prendetevi il giusto tempo per guardarvi intorno e capire cosa veramente si adatta a voi e alle vostre esigenze: questo vi aiuterà a evitare tante ore di stress e frustrazione in più nel prossimo futuro.
Riducete lo stress e cominciate a cambiare le cose
“Spesso perdiamo un’opportunità perché è vestita in salopette e ci appare sotto forma di lavoro” Thomas A. Edison
Una volta che avrete completato le vostre liste e avete buttato giù le vostre idee per migliorare le cose che non vanno, potete passare a valutare la gravità di ciascuno dei vostri problemi usando una scala di numeri che vada da uno a cinque. Per quanto riguarda la lista A, la prima che dovete affrontare, il cinque sta per “insopportabile” e uno per “posso gestirlo”. Gli altri numeri dovrebbero corrispondere più o meno a queste valutazioni:
2= irritante
3= difficile
4= molto difficile
Ricordatevi che questa è la lista delle cose che vi sentite in grado di modificare per migliorarle, quindi procedete così: le voci della lista che avete identificato con uno e due potete metterle da parte e dimenticarle, almeno per ora. Adesso infatti è opportuno concentrarsi su quelle che hanno ricevuto una quotazione più alta nella vostra scala del fastidio. Le questioni indicate con un tre o con un numero più alto devono essere invece affrontate per essere rese più tollerabili. Ad esempio se il vostro carico di lavoro è troppo pesante cercate di capire se potete organizzarvi in maniera tale da organizzare il vostro lavoro così da svolgerne la maggior parte al mattino e la minor parte nel pomeriggio quando, di sicuro, sarete più stanchi. Potete anche parlare col vostro manager o col vostro supervisore per vedere se hanno dei consigli da offrirvi su come gestire meglio la vostra mole di lavoro. Se i vostri colleghi hanno conseguito degli obiettivi maggiori dei vostri, parlate loro in maniera diretta. Siate sempre educati e mantenete la calma. Se possibile, trovare un terreno comune su cui discutere così riuscirete se non altro a costruire delle relazioni lavorative senza stress. Ricordatevi che le persone non devono piacervi per forza ma lavorare insieme con calma e nel reciproco rispetto vi renderà la vita più semplice. Se il vostro lavoro vi annoia poi, provate a seguire un corso di formazione che incrementi le vostre abilità. Magari così verrete trasferiti a un altro dipartimento. Ogni competenza in più che acquisite tornerà di sicuro a vostro vantaggio rendendo la vostra esperienza lavorativa più positiva nel complesso. Non scoraggiatevi se non avete il tempo per andare a seguire un corso: esistono i corsi serali e l’apprendimento a distanza. Se l’orario vi crea delle difficoltà, provate a vedere se potete averne uno più flessibile. Molti datori di lavoro al giorno d’oggi offrono questa possibilità. Andiamo ora a vedere come affrontare i problemi più grossi, quelli che avete incluso nella vostra lista B.
Come gestire i problemi grandi che avete a lavoro?
È evidente che le cause maggiori di stress sono quelle che avete inserito nella vostra lista B poiché sono quelle difficoltà che non potete cambiare o che potreste cambiare solo a prezzo di grandi difficoltà. Tanto per capirci facciamo alcuni esempi:
– La collocazione fisica della vostra sede di lavoro, la quale può diventare un problema se la distanza da casa vostra è significativa o se dopo un lungo orario il percorso per rientrare è molto trafficato.
– Il settore lavorativo non è di vostro gradimento, si tratti d manifattura, servizi, salute. Ognuno di questi settori può presentare problemi differenti.
– Nei settori in cui è prevista una fatica fisica particolarmente rilevante che includa anche il rischio di danni fisici, il lavoro può diventare un serio problema. Tuttavia non dovreste sottovalutare il lavoro stressante dal punto di vista mentale che può danneggiare in maniera altrettanto grave sia il corpo che la mente.
– Quali sono i valori etici del vostro datore di lavoro? Tratta i propri impiegati con dignità e rispetto e discute con loro apertamente oppure li tratta come se fossero numeri?
Per quanto riguarda le cose che non potete cambiare, vale a dire quelle che avete incluso nella lista B, avete due possibilità. Intanto dobbiamo dire che non sempre è possibile ridurre il loro impatto utilizzando i metodi che avete usato per gestire i problemi della lista A, ma questa è pur sempre una possibilità. Oppure potete provare a cercare un nuovo impiego. Ovviamente questo non è sempre semplice soprattutto se cambiare lavoro potrebbe voler dire che in un paio di settimane vi trovereste da capo ad affrontare gli stessi problemi.
In ogni caso essere pazienti e intraprendere una seria e profonda ricerca interiore è una buona strategia che sicuramente vi porterà dei benefici a lungo termine. Adesso è giunto il momento di capire cosa volete davvero dalla vostra vita lavorativa. Per quale lavoro vi sentite veramente adatti? Che tipo di problemi vorreste evitare di avere in un nuovo lavoro? E comunque cosa potete fare se le circostanze attuali vi impediscono di andarvene? È chiaro che se le cose stanno così la situazione è ancora più difficile ma ci sono delle cose che comunque potete fare per migliorare la situazione. Se siete annoiati e avete bisogno di nuove sfide, provate a discuterne con il vostro capo. Credete che sappiano come vi sentite? Magari non si sono resi conto che avete voglia di un carico maggiore di responsabilità per la vostra soddisfazione. Al contrario: il vostro carico lavorativo è troppo pesante o troppe responsabilità vengono caricate sulle vostre spalle? Anche in questo caso potete provare a negoziare la cosa con il vostro diretto superiore. Qual è la ragione del carico eccessivo che grava su di voi? Forse alcuni vostri colleghi non stanno facendo la loro parte? La routine lavorativa può essere modificata per funzionare meglio? Se avete delle idee in proposito perché non provate a proporle? Perché credete di avere troppa responsabilità? Per mancanza di allenamento, di fiducia in voi stessi o per qualche altro fattore? Tutto quanto dipende dal modo in cui vi rapportate e comunicate con il vostro capo. Magari un collega o un supervisore potrebbero darvi un supporto . Se non è così, prendete il toro per le corna e buttatevi: non potete mai saperlo in anticipo, magari il vostro capo la pensa come voi e ogni suggerimento è bene accetto, anzi vi procurerà la gratitudine del vostro capo.
Credete che il trasferimento in un’altra sezione potrebbe giovarvi? Se credete di non avere le qualifiche o le capacità necessarie per essere trasferiti? Non temete, abbiamo dei suggerimenti per voi. Innanzitutto tenete sempre sott’occhio la newsletter della vostra società e il bollettino aziendale: molte società mettono a disposizione dei dipendenti dei corsi di formazione interni. In ogni caso cominciate a lavorare per sviluppare nuove abilità pratiche. Assicuratevi di lavorare sulle abilità comunicative, di cooperazione e interpersonali che sono quelle fondamentali nel caso in cui dobbiate affrontare un colloquio sia per un nuovo impiego che all’interno della vostra azienda. In più pensate ad affiliarvi ai club e alle attività proposte dalla vostra società. Così incontrerete un gran numero di dipendenti che vi aiuteranno ad avere una visuale più ampia dell’azienda stessa per cui lavorate e a scoprire quali possibilità reali esistono per voi al suo interno. Un ulteriore suggerimento: se le cose vanno così male che l’unica opzione possibile vi sembra cambiare lavoro, prima di afferrare qualunque opzione alternativa vi capiti a tiro, assicuratevi che le vostre difficoltà sono esclusivamente legate al lavoro e non anche personali.
Con questo intendiamo dire che magari state attraversando un periodo difficile, forse per via di una grave malattia o della depressione e questo vi provoca delle difficoltà anche sul posto di lavoro. Se non risolvete queste questioni e cambiate comunque lavoro, l’unica cosa che farete sarà portare i vostri problemi da un posto a un altro e in poche settimane vi ritroverete nella stessa terribile situazione che avete tentato di lasciare e tornerete a odiare il vostro (nuovo) lavoro. Quindi oltre a compilare le vostre liste A e B, dovreste seriamente pensare a proposito del vostro benessere fisico e mentale. Ponetevi qualche domanda del tipo: qual è la vostra attitudine e il vostro approccio nei confronti del lavoro? C’è qualcosa nella vostra vita personale che potete fare per migliorare la situazione? Se siete veramente sicuri del fatto che la vostra unica fonte di malessere è il lavoro che fate, dovreste andare avanti e cercare un nuovo impiego in qualunque altro luogo. Comunque qualunque sia la vostra situazione, un atteggiamento molto utile è praticare il pensiero positivo. Attenzione: non si tratta di fantasiosi metodi creati a bella posta per attirare i creduloni; il pensiero positivo consta di una serie di tecniche usate anche in campo scientifico. Sono in molti ad utilizzarle e ad averne provate l’efficacia, perciò vi suggeriamo di provarle anche voi perché funzionano! E voi avete mai fatto qualcosa per sopravvivere a un lavoro che odiate?
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