In questo articolo ti racconto la mia esperienza in negozio e ti do qualche consiglio su come fare la commessa in Australia.
Ti ricordi le mie avventure con piatti da portare, bottiglie da aprire e bicchieri da asciugare? Beh quesi tempi sono lontani ormai, molti lavori si sono susseguiti da allora: cassiera di un bar, gelataia e ora commessa in un negozio.
Il lavoro in negozio
Ebbene sì, quando sono tornata in Australia ho fin da subito cercato lavoro nel settore del retail; confident del mio inglese e di come cercare lavoro, di come scrivere un curriculum efficace ed una buona cover letter, sono partita alla ricerca di un nuovo lavoro come shop assistant o sales consultant.
Ho calcolato che in media il riscontro di un datore di lavoro dalla consegna del curriculum è di circa 2-3 settimane (esclusa l’hospitality che ha tempi molti più ristretti). Nel giro di una settimana sono stata contattata da diversi datori di lavoro e piano piano sto cercando di trovare un balance e di far quadrare più lavori, senza dimenticare di tenere un po’ di tempo per scrivere naturalmente.
Ma come si fa la commessa in Australia?
Avrai senza dubbio sentito parlare del famoso “customer service”, beh quello per lavorare in negozio è indispensabile. Si tratta di un servizio di assistenza dei clienti dal loro arrivo in negozio fino alla loro uscita dallo stesso.
A differenza del lavoro come cameriera in cui non avevo alcuna esperienza, come commessa posso vantare qualche anno (5 per l’esattezza) di esperienza nel settore, quindi sono felice e un po’ anche orgogliosa di darti qualche suggerimento in proposito.
Ricorda che queste indicazioni vanno applicate non solo nel settore del retail, ma per buona parte anche per altri lavori, hospitality compresa, e comunque ogni volta che ci interfacciamo con un cliente. Leggi anche l’articolo che ho scritto sul mondo della ristorazione: Hospitality: una prerogativa tutta italiana?
Le regole per essere una brava commessa
1. Regola numero uno: il saluto e il sorriso; dirai, banale. Ma banale non lo è! Non hai idea di quanti negozi abbia visitato senza essere salutato né all’ingresso né all’uscita. Si tratta davvero di un piccolo sforzo che può significare tanto per un cliente che fa visita nel negozio dove stai lavorando. E’ vero molti non ricambiano il saluto o non ti considerano nemmeno, ma questo non deve toccarti, anzi spronarti a sorridere ancora di più per catturare la sua attenzione, la stessa che magari nel giro di una mezz’ora si trasformerà in una vendita.
2. Valuta il cliente e lasciagli del tempo per orientarsi in negozio; essere troppo oppressivi può essere controproducente, mentre lasciarlo guardare senza alcun intervento potrebbe fargli pensare che non ti interessa nulla di lui. Trova un approccio gentile e garbato e comunica con lui evitando domande chiusa, tipo: “Posso aiutarla?”, preferendo piuttosto: “Qui trova la nostra collezione uomo; oggi c’è un ulteriore 20% di sconto se si acquistano due capi!”.
3. Ok, ci siamo. Il cliente è incuriosito da un abito rosso e ti chiede se hai altre taglie e colori. Innanzitutto ascolta bene la sua richiesta e fai qualche altra domanda per capire cosa lo ha colpito (il colore, il taglio o il brand dell’abito?). Spesso dimentichiamo di ascoltare cosa ci sta chiedendo il cliente e partiamo sicuri come dei razzi mostrandogli capi a caso. Comprendere il gusto e il desiderio del cliente, questa è la missione di un shop assistant.
4. Gestire la vendita è una fase delicata che richiede pazienza, tanta pazienza, troppa pazienza. Se non credi di essere un tipo paziente, o non pensi di sviluppare questa capacità, cambia mestiere. E’ vero che il customer service va alimentato e incoraggiato, ma se per natura non lo possiedi forse sei destinato ad una carriera diversa. Il cliente può essere volubile, sfrontato, impertinente, aggressivo, maleducato, cocciuto, fastidioso, insistente, inflessibile, testardo, incontentabile, arrogante e in ogni circostanza ha sempre ragione, o almeno all’apparenza deve averne. Abbi cura del tuo cliente, seguilo nella prova in camerino, offrigli i tuoi consigli e il tuo parere. Proponi sempre una vendita complementare, un capo che si abbina alla t-shirt che ha scelto, un foulard per la borsa, una giacca per una gonna e non dimenticare nemmeno la vendita supplementare, una vendita rivolta allo stesso cliente, ma per un’altra persona. Ad esempio: una cliente intende comprare una borsa per se stessa con il suo foulard, prima di chiudere la vendita sarà nostra premura chiederle se desidera dare ancora un’occhiata nell’angolo delle occasioni. Niente di più facile che trovi qualcosa per la sorella o l’amica del cuore.
5. La conclusione della vendita prevede il pagamento. Qui vi viene richiesta la massima attenzione e professionalità. Comunica chiaramente il prezzo ai clienti, effettua il pagamento, verifica che la transazione sia corretta (o controlla i cash) e stampa lo scontrino, poi ripiega con cura i capi, mettili nel sacchetto insieme alla ricevuta e ringrazia e saluta con un bel sorriso. Accompagnare il cliente all’ingresso augurandogli una buona serata, è un tocco di classe che lascerà il segno (anche se non sempre è possibile quando il negozio è particolarmente affollato).
I clienti australiani
Ricorda che in Australia i clienti sono diversi da quelli Italiani: molti amano essere serviti, a differenza di alcuni che desiderano solo dare un’occhiata. In generale ho notato che hanno un approccio molto friendly con i shop assistants e si fanno volentieri consigliare da un’Italiana, al contrario gli orientali sanno esattamente cosa vogliono e spesso vanno a colpo sicuro, né tantomeno cambiano idea su colore e modello, sono irremovibili.
Come cercare lavoro in negozio
Ti consiglio di portare il curriculum nei singoli negozi, specialmente dove c’e il cartello: “We are hiring” o “Casual position required”, nei grandi centri commerciali David Jones, Myer, Westfield, ma anche di inviarlo direttamente online applicando per le posizioni offerte da Seek, Indeed o Gumtree. Ti consiglio a questo proposito di leggere questo articolo Aprire un negozio: la mia prima esperienza, ma anche Cercare lavoro in Australia.
Se vuoi sapere quanto è importante scrivere una buona cover letter per ottenere un buon lavoro, ti consiglio di leggere questo articolo, dove Chiara racconta di come è stata assunta proprio grazie alla sua lettera di presentazione. Ecco qui gli articoli che devi leggere: La lettera di presentazione ideale per trovare lavoro in Australia e anche Come scrivere una lettera di presentazione.
Mentre l’intervista a Chiara la trovi qui: Intervista a Chiara Ghirelli: due anni dopo
Conclusioni
In conclusione non credo che fare la commessa in Australia o in Italia cambi davvero molto, ah sì la differenza più importante è che parlo inglese tutto il giorno coi clienti, vendo abiti estivi a febbraio e che ho dei nuovi amici, Valentino, Yves, Dior, Fendi e Versace con cui ho legato molto!