Colloquio di lavoro in Australia : come ottenere il meglio
Colloqui di lavoro: insidie e gratificazioni
Un colloquio di lavoro è una conversazione biunivoca, e può essere molto più di un semplice sfoggio delle proprie capacità a un potenziale datore di lavoro. È possibile migliorare le proprie probabilità di successo con appena un po’ di attenzione e di preparazione, e anche se il colloquio non dovesse andare a buon fine rimane comunque un’opportunità per ottenere dei preziosi contatti, ricevere feedback e perfezionare le proprie tecniche di colloquio e gli obiettivi di carriera.
Vestitevi (bene) per il successo
Scoprite il dress code della compagnia e vestitevi in maniera adeguata ai loro standard, senza cadere nella trappola dell’eccesso. Se la società è una giovane e rampante agenzia pubblicitaria per cui il “casual friday” è ogni giorno della settimana, pensateci due volte prima di indossare un abito tre pezzi o un abito da sera con tacchi alti. Il vero obiettivo di un colloquio è quello di dimostrare che si può essere adatti al posto di lavoro – il che dipende per un cinquanta percento dalle qualifiche e dall’esperienza, e per il restante cinquanta percento dalle competenze e dalla presentazione. È bene distinguersi per le giuste ragioni – senza sembrare troppo scontati!
Aspettatevi l’inaspettato: le domande dell’esaminatore
Preparatevi alle domande ovvie legate allo specifico lavoro e prima fate delle ricerche sul ruolo, ma siate consapevoli del fatto che alcuni datori di lavoro possono fare anche domande che sembrano venir fuori dal nulla. Posti di lavoro pubblici e amministrazioni locali spesso vogliono accertarsi che abbiate familiarità con le leggi locali sulle pari opportunità, e il futuro datore di lavoro della segretaria di un medico potrebbe voler sapere se siete in grado di evitare di prendere l’influenza dai pazienti mentre riempite i loro moduli. Pensate in anticipo al lavoro specifico, alle pratiche di buon senso, non solo alla vostra intricatissima conoscenza di congegni specifici o al modo di cablare un intero centro dati partendo da zero!
Esaminate gli esaminatori
Trattate il colloquio come una conversazione professionale e civile a due vie. È perfettamente accettabile fare delle domande sulle prospettive di promozione a lungo termine, sulle opportunità di formazione e altre questioni legate alla carriera, ma conservate le domande sulle ferie e su altri “benefit” per quando avrete ottenuto il lavoro.
Sfruttate le informazioni del referente
Se l’annuncio di lavoro comprende i dettagli di un contatto per ulteriori informazioni sulla posizione, usatelo! Un annuncio potrà darvi solo le informazioni essenziali sul posto di lavoro, quindi appuntatevi le cose che avete realmente bisogno di sapere sul ruolo e preparate un paio di domande per ottenere qualche informazione più approfondita. Nel frattempo potreste trovare un contatto prezioso, e più informazioni si hanno prima del colloquio, maggiore sarà la possibilità di spiccare.
Alcune domande che vale la pena porre riguardano quelle informazioni essenziali che mancano nell’annuncio, come per esempio:
- Retribuzione;
- Esperienza o qualifiche necessarie per il ruolo;
- Quando voi avete esperienza in qualcosa che non è esattamente quello che stanno cercando, avrete bisogno di capire se sono disposti ad accettare le vostre esperienze come equivalenti;
- Se il lavoro è complesso, o la descrizione del lavoro è vaga, potreste aver bisogno di una chiacchierata generica per avere dettagli più chiari, che è una richiesta più che valida e ragionevole.
Vale la pena di verificare questi dettagli prima di lanciarsi nell’invio del CV e nel colloquio, onde evitare un gran dispendio di tempo e di energie che potrebbero essere spese meglio altrove, se siete totalmente inadatti per il lavoro o se le specifiche di lavoro sono al di sotto dei vostri standard minimi.
Rileggete la vostra candidatura e il vostro CV
Gli esaminatori vorranno saperne di più sui vostri lavori precedenti e su come le competenze che avete acquisito possan essere utili alla loro azienda. Quindi, rinfrescate la memoria, rivedete la candidatura e il CV, e cercate di capire come la vostra esperienza possa essere in sintonia con gli obiettivi della società e coi doveri del vostro potenziale futuro ruolo.
Evitate stress inutili!
Il giorno del colloquio, i vostri pensieri devono essere sgombri da ulteriori stress, quindi assicuratevi di avere tempo a disposizione. La sera prima del grande giorno riempite il serbatoio dell’auto, controllate di nuovo gli orari dei treni, stirate i vestiti per il colloquio, e raccogliete tutte le carte utili, come i certificati e le referenze.
State calmi e credete in voi stessi
E se non riuscite a fare il colpaccio, almeno improvvisate un po’. Chiunque è nervoso a un colloquio di lavoro, e se riuscirete a prendere un respiro profondo, sorridere educatamente, e rispondere alle domande giuste nel giusto ordine, vi ritroverete a fare meglio della maggior parte dei candidati. Se riuscite anche a sembrare professionali, e riuscite a mostrare una certa conoscenza e interesse per il lavoro e per l’azienda, allora guadagnerete ancora più punti.
Non cercate di impressionare esageratamente con le vostre conoscenze e con le vostre opinioni – rispondete alle domande con tatto e in maniera concisa, maggiori sono le vostre competenze, minore sarà il numero di parole di cui avrete bisogno – una stima “a occhio” risulterà evidente all’esaminatore, e sarebbe meglio fare una pausa e riflettere per un momento, piuttosto che “chiacchierare” nella speranza che tra tutte le cose che si dicono ci sia infine una risposta giusta.
E se non ottenete il lavoro…accettate il rifiuto con garbo
Se il candidato prescelto non funziona, o si apre un’altra posizione, un datore di lavoro potrebbe anche riconsiderare i candidati scartati – ma probabilmente non inviterà nessuno che abbia reagito con rabbia, lacrime o risentimento di fronte al precedente rifiuto. Quindi, se non raggiungete subito l’obiettivo, non disperate – continuate a fare una buona impressione durante tutto il processo, comportatevi professionalmente e in modo appropriato anche se siete delusi.
Prendete sul serio la risposta
Anche se sospettate che il candidato prescelto sia il cugino del responsabile delle risorse umane o un interno che doveva essere ricollocato, cercate di analizzare perché non avete avuto successo. Se era per la mancanza di esperienza, che tipo di esperienza stavano cercando? Se le vostre qualifiche non erano all’altezza, chiedete loro di raccomandarvi quelle accettabili. Cercate di accettare il rifiuto con calma e ottenere il massimo dagli altri aspetti utili di un colloquio di lavoro – per esempio, come migliorare voi stessi!
Porre le giuste domande all’intervistatore
Fortunatamente al giorno d’oggi, la maggior parte delle persone che cercano lavoro in Australia conoscono e capiscono l’importanza di porre delle domande quando affrontano un colloquio di lavoro. Non fare domande infatti, spesso viene interpretato come una mancanza di attenzione, di interesse o, molto peggio, di preparazione. In questo momento storico i datori di lavoro hanno troppe persone tra le quali scegliere il candidato ideale e non si sognerebbero mai di offrire un posto a qualcuno che sembra poco interessato. Se non siete ancora convinti dell’importanza di porre delle domande quando vi trovate a un colloquio di lavoro, stiamo per darvi quattro buone ragioni per convincervi definitivamente a farlo. In linea generale dovete sapere che non porre le giuste domande vi lascia molto vulnerabili in merito alla possibilità di accettare un lavoro che potreste odiare o non fare bene… e chi si è trovato in una situazione del genere sa quanto questa esperienza sia terribile. Perciò vediamo le ragioni concrete per cui è non solo lecito, ma addirittura indispensabile, fare domande appropriate al vostro intervistatore.
- Capire se siete realmente intenzionati a lavorare nell’azienda, con il suo capo e il suo personale
È essenziale, tanto per voi quanto per il vostro intervistatore, capire se il lavoro vi piacerà o se presto vi metterete alla ricerca di un nuovo impiego perché proprio non reggete il luogo in cui siete capitati e le persone che lo popolano.
- Capire se davvero volete fare questo lavoro
Forse si tratta del giusto datore di lavoro, della giusta azienda ma del tipo di lavoro sbagliato per voi. Magari riuscite a capirlo immediatamente durante il colloquio oppure dovete stare all’erta fino al momento in cui si presenterà l’occasione di fare le giuste domande.
- Dimostrare il vostro interesse nei confronti dell’azienda e del lavoro
Se dovete andare a lavorare in un posto, vorrete capire come è organizzato, chi fa cosa e quando, come sono una giornata, una settimana e un mese tipici e così via dicendo.
- Dimostrare in che modo vi approcciate allo svolgimento di un compito
Molti datori di lavoro considerano il colloquio come una sorta di “prova” per quello che sarà poi effettivamente il vostro impiego. Insomma ciò che il vostro intervistatore cercherà di capire è se siete arrivati al colloquio ben preparati e focalizzati sull’obiettivo di trarre il massimo da ogni opportunità o se invece siete completamente impreparati e siete andati solo a farvi imbottire di nozioni su cosa dovrete e non dovrete fare, pronti solo a dare risposte preconfezionate a domande standard.
Dimostrate il vostro interesse nei confronti dell’azienda e del lavoro
Molti reclutatori australiani hanno più volte sottolineato di non volere assumere qualcuno che non è abbastanza interessato alla società al punto di fare delle ricerche in merito. Valga una volta per tutte un suggerimento dato una volta durante un’intervista da un reclutatore: durante un colloquio non ponete domande alle quali potreste trovare una risposta usando un motore di ricerca. In altre parole risparmiatevi domande ovvie alle quali, si spera, dovreste avere già trovato risposta, prima di recarvi al colloquio, facendo le vostre ricerche online. I datori di lavoro vogliono assumere qualcuno realmente interessato a lavorare con loro. Qualcuno interessato a ciò che fanno e ciò che sono.
Domande da fare
Per facilitarvi ulteriormente le cose, vi proponiamo alcune domande che potreste porre durante un colloquio.
– Mi parli di questo lavoro. Cosa vi aspettate da una persona che lo fa con successo? Cosa dovrebbe fare che non era contemplato nell’annuncio?
– Come vede questo lavoro tra due anni? E tra cinque?
– Cosa credete che faccia il successo di questa azienda?
– Cosa rende qualcuno di successo nella vostra compagnia? Che qualità hanno queste persone? In cosa differiscono dalle persone che lavorano in organizzazioni che hanno meno successo?
Se state andando a ricoprire una posizione che prima era di qualcun altro potreste anche chiedere:
– Come ha fatto ad affermarsi la persona che ricopriva questa carica in precedenza?
– Dov’è la persona che ricopriva questa posizione prima? (È legittimo che vogliate sapere se se n’è andato, è stato licenziato, promosso o che altro). Per quanto tempo ha ricoperto l’incarico?
– Quali sono gli aspetti più duri di questo lavoro, le cose che hanno dato filo da torcere anche agli altri?
– Cosa sembra piacere di più alle persone che ricoprono questo ruolo?
Poi, sul finire del colloquio, chiedete un biglietto da visita al vostro intervistatore, oppure le informazioni di contatto e continuate:
– Avete qualche interesse nei miei confronti?
– A che punto siete nel processo di assunzione?
– Cosa devo aspettarmi?
Infine, per avere il permesso di rimanere in contatto dopo il colloquio, chiedete:
– In che modalità e quando avrò vostre notizie dopo che il colloquio sarà terminato?
– Se non ho vostre notizie entro questo lasso di tempo, posso chiamarvi?
– Con chi altro dovrei rimanere in contatto?
Idealmente state cercando di avere il permesso per rimanere in contatto con l’intervistatore ma potreste essere indirizzato a mantenere il filo della comunicazione con il direttore delle risorse umane, perché no?
Domande da non fare
Sempre nell’intento di rendervi la vita (e i colloqui) più semplici, vi elenchiamo anche alcune domande assolutamente da evitare durante un’intervista, anche se siamo sicuri che ha molte di esse avevate già pensato autonomamente.
– Di cosa si occupa questa azienda?
– Chi è il CEO(amministratore delegato)?
– Da quanto tempo esiste questa azienda?
– In che altri posti questa società ha delle sedi?
– Chi sono i vostri concorrenti?
– Come si posiziona oggi la compagnia sul mercato?
– Quante ferie ci sono? E i benefits?
È molto importante che capiate se volete lavorare per l’azienda presso cui state sostenendo il colloquio. Fare un lavoro che odiate è una situazione difficile (è duro rimanere ma è complicato anche andarsene), per questo speriamo che possiate capire se il lavoro fa per voi ponendo le giuste domande durante un colloquio.
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