Backpacker Tax: ecco i potenziali cambiamenti in arrivo
Il bilancio di governo australiano dell’anno 2015-2016, tra le varie mozioni, propone di cambiare la Backpacker Tax spostando lo status dei possessori del Working Holiday Visa da residenti a non-residenti. Una proposta questa che dovrebbe essere discussa in Parlamento il 1° Gennaio 2017, sebbene ci sia ancora una certa confusione ed indecisione sulla questione. Scopri con me quali sono i cambiamenti previsti a riguardo leggendo questo articolo.
I destinatari della modifica alla Backpacker Tax e le ragioni.
La maggior parte delle persone che saranno interessate dalla modifica proposta alla Backpacker Tax e che vedranno il proprio status di residente cambiato in non-residente, saranno tutti coloro che hanno richiesto e ottenuto di partecipare al Working Holiday Maker Program, ossia un programma vacanza e lavoro.
Il Working Holiday Maker Program permette ai giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni provenienti dai paesi che hanno specifici accordi con l’Australia, di poter lavorare sul territorio australiano nel mentre vivono la propria esperienza di viaggio. Il fine ultimo di questo programma non è dunque quello di lavorare in Australia ma quello di viaggiare. Di conseguenza, il governo australiano si aspetta che chi domanda questo visto non abbia tra i propri principali obiettivi quello del lavoro. Il programma, infatti, nasce con la finalità di realizzare uno scambio culturale di lungo periodo nel quale i giovani viaggiatori possano avere la possibilità di accettare lavoretti occasionali e saltuari col solo scopo di permettere ad essi di rafforzare l’esperienza culturale che stanno vivendo e, attraverso i redditi così conseguiti, prolungare il proprio viaggio. Secondo la legge australiana, questi redditi devono comunque essere sottoposti a tassazione, ossia la backpacker tax.
Quel che potrebbe cambiare a seguito delle consultazioni parlamentari del 1 gennaio 2017 è il modo con cui questi redditi verranno tassati, un cambiamento sostanziale che andrà a tutto svantaggio non solo dei backpackers, ossia i giovani viaggiatori zaino-in-spalla, ma anche della stessa economia australiana, come ti spiegherò tra pochissimo.
Quali visti rientreranno della modifica della backpacker tax
Dovrebbero essere classificati come detentori di un Working Holiday Visa, e pertanto dovrebbero pagare le tasse come non-residenti e a fronte del possesso dell’Australian Tax File Number (TFN), ossia il nostro codice fiscale, tutti coloro che possiedono uno dei seguenti visti:
- Working Holiday Visa (subclass 417)
- Entertainment Visa (subclass 420)
- Sport Visa (subclass 421)
- Work And Holiday Visa (subclass 462)
Il condizionale è in questo caso quanto più d’obbligo perché non è ancora stato chiarito se la misura di cambiamento proposta si estenderà ai detentori di tutti questi tipi di visto o solo ad alcuni.
Le conseguenze fiscali della nuova backpacker tax
Eccomi a spiegarti il cuore del cambiamento. In buona sostanza, la misura di rinnovo propone una modifica delle aliquote Irpef che si applicano ai non-residenti, i quali, inoltre, non saranno più in grado di accedere alla soglia esentasse. Con quest’ultimo concetto si intende dire che se anche si è guadagnata una cifra molto bassa che per i residenti sarebbe non tassabile, per i non-residenti invece lo sarà ed essi dovranno pagare le tasse anche su cifre esigue.
Ma ora entriamo nello specifico della modifica. Con il passaggio dallo status di residenti a quello di non-residenti, i detentori di un un Working Holiday Visa che a seguito dei loro lavoretti temporanei ed occasionali guadagneranno dai $ 0 a $ 80.000 saranno tassati al tasso del 32,5%, sarebbe a dire il secondo tasso marginale di tassazione per i residenti. Significa che per ogni singolo dollaro guadagnato, la Backpacker Tax vuole che si paghino 32.5 centesimi di dollaro in tasse. In pratica, la modifica ha accorpato ben due soglie di reddito annullando totalmente la soglia esentasse che andava dai $ 0 ai $ 18.000 anche per i non-residenti.
Faccio un esempio con delle cifre per farti capire meglio cosa sta per accadere. Immaginiamo che un individuo non-residente guadagni $ 40.000. Per l’anno fiscale in corso non ancora soggetto alla modifica della backpacker tax dovrebbe pagare a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche la cifra di $ 4.547 lasciandosi a seguito del pagamento delle tasse un reddito netto di $ 35.453. In base alla modifica proposta, questo stesso individuo, dovrà pagare in futuro a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche la ben diversa cifra di $ 13.000 lasciandosi a seguito del pagamento delle tasse un reddito netto di $ 27.000. Una grossa differenza, non trovi?
Effetti secondari della modifica della backpacker tax e preoccupazioni
Sarà balzato anche a te agli occhi come questa modifica penalizzi gravemente i detentori di un visto che al momento li vede qualificati ai fini fiscali con lo status di residenti ma che da dopo il 1 Gennaio 2017 li potrebbe trasformare in non-residenti. Ti farà piacere sapere che la tua preoccupazione e le tue stesse considerazioni le hanno anche molti esperti dell’economia australiana e molti osservatori del settore. Un recente articolo di stampa ha, infatti, messo in evidenza alcuni problemi che potrebbero sorgere come conseguenza alle modifiche proposte.
La prima preoccupazione attiene all’evasione fiscale che questa nuova politica potrebbe incoraggiare, facendola aumentare sensibilmente. Inoltre, i backpacker lavoratori una volta compreso che per essi non c’è alcun beneficio economico nel prendersi carico di lavori che la maggior parte degli australiani sono ormai riluttanti a fare, come, ad esempio, la raccolta della frutta nelle farm, svolgere lavori di pulizia od occuparsi dell’ospitalità informale, potrebbeto diminuire rapidamente in numero. Proprio questo evento andrebbe a totale discapito delle aziende australiane che su questa forza lavoro a basso costo e occasionale basano la redditività della propria impresa.
E come se non bastasse, anche l’industria del turismo è preoccupata. La Backpacker Tax, infatti, colpisce una categoria formata essenzialmente da giovani viaggiatori che, in quanto turisti, si spostano con piacere anche verso zone turistiche che sono fuori dai soliti tracciati del turismo di massa e che, in ogni caso, sono disposti a spendere con piacere denaro per il proprio divertimento. Tutti questi giovani turisti, una volta considerato che per loro non c’è più molta convenienza a viaggiare in Australia, potrebbero iniziare a considerare posti alternativi come la Nuova Zelanda, il Canada ed il Sud Africa e privare anche l’industria del turismo australiano delle loro galline dalle uova d’oro che hanno fatto sino ad oggi la loro fortuna: i giovani turisti.
La Backpacker Tax: una questione politica?
Sono molti quelli che vedono dietro le confusioni che ci sono state sulla questione dell’effettiva entrata in vigore della backpacker tax ragioni politiche. Sai, infatti, che la modifica sullo status di residenti in non-residenti legata ai visti che sopra ti ho già elencato, avrebbe dovuto entrare in vigore il 1 luglio 2016 (data ancora presente sul sito del parlamento australiano), ossia un giorno prima delle elezioni politiche del 2 luglio. Ma dopo le polemiche sollevate da chi opera nel settore dell’industria che basa la propria economia sui lavoratori occasionali rientranti nella categoria dei backpacker, le forze politiche in corso alle elezioni hanno assunto sul tema atteggiamenti volti ad accattivarsi, o a non inimicarsi, i favori dell’elettorato. Affermazioni più o meno ufficiose si stanno susseguendo in questi giorni tra le quali quella che dovrebbe essere il nuovo governo a decidere sulla questione e non quello uscente, ed altre che prospettano la creazione di un nuovo specifico visto per chi vorrà viaggiare e lavorare in Australia nonché l’aumento del costo del visto che dovrebbe passare da $ 420 a $ 440.
Anche la stampa internazionale è viva sull’argomento. È evidente che il dibattito è quanto mai accesso e attualmente in corso. Per il momento pare che la revisione dei visti 417 e 462, cioè quelli strettamente legati alla figura del backpacker, sia rimandata a metà ottobre e la sua entrata in vigore prevista per il 1 gennaio 2017. Si vedrà nei prossimi giorni quali altri sviluppi ci saranno e su questi ti terrò aggiornato.