Aprire un negozio: la mia prima esperienza
Aprire un negozio o un’attività è un’esperienza eccitante e pericolosa al tempo stesso.
Avevo 19 anni quando un amico e io abbiamo deciso di avviare il nostro personale business online in fretta e furia; all’epoca trasudavamo un ottimismo tipico di quell’età.
Mentre l’avventura del nostro brand non è andata come speravamo, posso dire che ne è valsa comunque la pena perché, proprio grazie a quell’esperienza, ho maturato importanti conoscenze e acquisito una certa esperienza. Proprio quest’ultime mi hanno portato, in un secondo momento, ad avere successo in nuovi settori, dimostrandomi che fare tesoro dei proprio errori è una risorsa, allo stesso modo dell’esperienza e della cura per i dettagli.
Per questo motivo desidero condividere con te ciò che ho appreso grazie alla mia personale (in)esperienza, certo del fatto che se lo dovessi rifare in futuro, agirei in maniera completamente diversa.
Se anche tu hai intenzione di aprire un negozio o un tuo proprio business, non ti resta che leggere quest’articolo!
CLIENTE: “Ciao Antonino, ho in mente un sito innovativo, dove tutti potranno chattare tra di loro delle loro passioni”
IO: “Mi pare che su Facebook si possa fare creando gruppi”
CLIENTE: “Sì, ma il mio sito sarà migliore di Facebook”
IO: “Anche Google la pensava così con Google Plus, ma guarda che fine ha fatto il social network di Google che avrebbe fatto chiudere Facebook?”
CLIENTE: “Te la tiri troppo, mi faccio fare il sito da uno che sa fare business”
IO: faccio un sorrisino compiaciuto, mordendomi la lingua.
Aprire un negozio significa informarsi sui competitors
Quanti business aprono senza un piano? Non passa settimana che qualcuno viene in ufficio a chiedermi come mai il suo negozio vada male, come mai non abbia “centrato il target”.
Prima di usare termini troppo tecnici, mi chiedo come sia possibile che chi apra un negozio lo faccia in stile “Via col vento” alla Rossella O’Hara:
“Vi serve legna? Apriamo una segheria”.
Aprire un negozio significa prima di tutto conoscere la zona, il traffico potenziale e potenzialmente interessato e la competizione.
Ecco un triste esempio:
Tre mesi fa un amico mi manda un cliente dalla periferia di Sydney che ha speso 300.000 dollari in una pizzeria aperta da zero e che dopo cinque mesi circa perde 3.000 dollari a settimana. Il motivo? Ha aperto una pizzeria per musulmani (Halal), un’ottima idea in stile Dubai, ma in una zona dove ci sono solo solo sei musulmani ogni cento abitanti.
Il consiglio è quindi di fare una ricerca accurata dei tuoi avversari e competitors; quando ho deciso di fare sul serio con Portale Australia, ho interrotto per circa un mese le pubblicazioni e ho studiato meticolosamente tutti i siti che parlavano di Australia. La stessa cosa andrebbe fatta per chi ha intenzione di aprire un negozio. Ecco cosa devi chiederti:
- Dove trovano il loro materiale? Nel caso di un negozio, devi domandarti: “Dove acquistano i loro prodotti? Di che qualità sono?”
- A chi interessano le loro pubblicazioni e i loro video? Nel caso di un negozio: “A chi possono piacere i loro articoli? Chi è interessato?”
- Che accordi, rapporti di amicizia ci sono e come posso inserirmi?
- Cosa li rende diversi dagli altri sul mercato?
- Hanno l’atteggiamento fermo, ma delicato di un vigoroso gigante degli affari?
Oggi Portale Australia è il principale punto di riferimento per i ragazzi italiani interessati alla “terra dei canguri” e questo, oltre ad essere un dato di fatto è prima di tutto il frutto di un duro lavoro, applicato con metodologia e cognizione di causa.
Impara quanto più puoi sui tuoi principali avversari e cerca di capire perché la tua idea è migliore della loro. In fondo il business non è altro che un grande gioco al rialzo con una sola possibilità di puntare.
Cosa ho sbagliato quando ho aperto la mia primissima attività?
- Ho abbassato troppo i prezzi, guadagnando pochissimo e, peggio ancora, trovandomi pieno di clienti insoddisfatti a causa dei problemi sorti per la nostra insufficiente preparazione nell’affrontare una tale portata di persone, mentre i minimi guadagni non ci hanno reso possibile assumere personale; insomma un vero e proprio flop.
- In secondo luogo abbiamo puntato troppo sul nome di un marchio che nessuno riconosceva. Col senno di poi, avremmo dovuto spendere più tempo nella costruzione di una cultura dietro a quel nome, piuttosto che chiedere alla gente di fidarsi sulla parola. Quindi pianifica attentamente ogni cosa, non dormire sulle cose, ma non avere nemmeno troppa fretta.
Prima di cominciare, assicurati di pianificare ogni singolo dettaglio della tua operazione, anche il più piccolo dettaglio. Ad esempio l’ultima cosa che vuoi è spendere soldi per aprire un negozio con un nome e poi scoprire che quel marchio è già stato registrato, non è così?
Quando abbiamo cominciato la nostra attività, abbiamo investito poco e niente nel marketing.
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Pensi di vendere qualcuno dei tuoi prodotti agli amici, chiedi loro di indossarli, se sono indumenti, fai qualche fotografia e le condividi su Facebook. Sembra ragionevole, vero? Non del tutto.
Non sto dicendo che non potrebbe funzionare in assoluto, ma affinché il tuo business possa crescere, la tua idea deve essere dannatamente grandiosa, specialmente quando sei in competizione con marchi noti e ben consolidati sul mercato. Rifletti con attenzione a come gestire il marketing del tuo business e a come svilupparlo concretamente.
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Aprire un negozio significa scoprire i tuoi limiti
Se le cose non vanno nel modo in cui le avevi pianificate, devi prospettarti diverse soluzioni; esiste un momento per aprire un negozio, un altro per venderlo e, infine, uno per chiuderlo purtroppo. Talvolta è difficile capire quando è ancora possibile andare avanti e lottare per una ripresa o, peggio, quando è arrivato il momento di gettare la spugna.
Nonostante il nostro business avesse un eccellente potenziale, io e il mio partner non avevamo il tempo sufficiente per dedicargli l’attenzione che meritava. Quindi, se apri un negozio e per svariate ragioni non riesci ad occupartene a dovere, è il momento di pianificare la tua uscita di scena, sia che si tratti di venderlo, sia che tu sia costretto a chiudere per fallimento.
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Sembra un discorso ovvio, tuttavia sono in molti a credere che avviare un business sia “un gioco da ragazzi”; è come piantare un albero e pretendere che fiorisca e fruttifichi, senza dargli le giuste cure, l’acqua e il nutrimento necessario, senza ripararlo dalle intemperie, senza proteggerlo dalla grandine, senza dedicargli l’attenzione, le cure e l’amore necessario perché cresca, fiorisca e faccia frutto.
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Nel nostro caso, fortunatamente, abbiamo trovato un compratore felice di diventare “padre amorevole” del nostro business e, per questa ragione, non posso fare altro che augurargli il meglio con il suo figlio adottivo.
Concludendo posso dire di aver imparato da questa esperienza molto più di quello che avrei immaginato; se dovessi rifarlo in futuro certamente non commetterei gli stessi errori e sarei un “padre” migliore per la mia attività in fasce.
Ecco un video da non perdere su “Aprire un negozio: la mia prima esperienza!”