Delle migliaia di eMail che mensilmente riceviamo, una grande percentuale riguarda le preoccupazioni riguardo gli animali pericolosi ed una domanda ricorrente tra surfisti e amanti della spiaggia è se ci siano squali in Australia e se siano pericolosi.
Gli squali sono cattivi o sono solo degli animali incompresi? Con l’aiuto di un’esperta, premiata dalla società ‘Lifetime of Conservation’, Valerie Taylor, proviamo a separare la verità dalle leggende che ruotano attorno a queste creature spaventose per i più. Valerie non ama definirsi una scienziata , ma piuttosto un’esperta e un’appassionata cui l’oceano ha regalato una vita di avventura ed emozione. Per lei il mondo marino è un insegnante, un luogo di lavoro e un vero e proprio amore al quale si è dedicata anima e corpo insieme al marito Ron.
Tenete presente che le acque, con tutte le loro inesplorate e affascinanti profondità, coprono il settantadue per cento della superficie del nostro pianeta. Valerie e il marito hanno subito capito, fin dagli anni Cinquanta, che i filmati relativi agli squali avrebbero presto affascinato il grande pubblico e così hanno percorso gli oceani in lungo e in largo per rubare quante più immagini possibili di queste inquietanti e allo stesso tempo affascinanti creature.
Per la coppia filmare gli squali nel loro habitat naturale è diventato un vero e proprio modo di vivere. Oggi i due sostengono che non ‘è modo di descrivere gli squali: ne esistono centinaia di specie, tutte con differenti caratteristiche, e solo poche di esse sono realmente pericolose per gli esseri umani. La specie più minacciosa che frequenta la costa australiana è , molti lo sapranno, il grande squalo bianco. L’esemplare più grande mai catturato appartenente a questa specie fu accalappiato nelle acque delle isole Azzorre, un arcipelago appartenente al Portogallo collocato nel bel mezzo dell’oceano Atlantico a millecinquecento chilometri da Lisbona: era lungo quasi nove metri e pesava più di a tonnellate e mezzo.
L’esistenza di esemplari di tali gigantesche dimensioni non è mai stata comprovata ma l’oceano è ricco di sorprese e uno squalo gigante potrebbe essere una di queste. Altri squali potenzialmente pericolosi che frequentano le coste australiane sono quelli della specie Carcharhinus: lo squalo leuca, lo squalo bronzo e quello delle Galapagos e, ai tropici, lo squalo grigio del reef, lo squalo dalla punte argentee e lo squalo tigre. Altre specie di squali potrebbero eccitarsi quando c’è del cibo in acqua e le imbarcazioni di alcuni pescatori occasionali sono state urtate da pinne bianche mentre cercavano di tirare su una grossa preda sanguinante.
Tenere del cibo, specie se sanguinante, in acque dove potenzialmente possono essere presenti degli squali, non è un atteggiamento responsabile e attento. Negli anni Cinquanta i media erano soliti dire che l’unico squalo buono era quello morto ma i decenni di esperienza di Valerie e Ron hanno consentito loro di separare la realtà dalle leggende. Vediamo quindi quali sono le affermazioni veritiere e quali quelle fantasiose a proposito degli squali.
1. Vero : Gli squali possono essere fissati negli occhi
Mentre giravano Blue water, White dead nel 1969, duecento chilometri a largo della costa del Sudafrica, Valerie e Ron scelsero di abbandonare il recinto sicuro delle loro gabbie, legate a una balena morta, e sfidare centinaia di squali enormi, tentando di ricavarsi un posticino nel mezzo del branco. In pochi frenetici minuti, i due insegnarono a quegli squali, tutti estremamente pericolosi, cos’era il rispetto. Quando gli squali cominciarono a urtarli, la coppia rispose urtando i pesci ancora più forte. Né loro né qualcuno dello staff per le riprese indietreggiò.
Sebbene si aspettassero di essere morsi o dilaniati, niente di tutto ciò avvenne, forse perché più che un sentimento di paura, a dominare erano eccitazione e aggressività. La coppia era riuscita a ricavarsi il suo posto legittimo in un mondo rimasto immutato per milioni di anni: i predatori in cima alla catena alimentare infatti, si aspettano che le loro prede fuggano terrorizzate e non che rimangano a combatterli sul loro stesso terreno. Ma sfidare gli squali per la coppia ha significato la salvezza e l’accettazione nel branco. Circondati da squali feroci, Valerie e Ron hanno nuotato con loro anche mentre si nutrivano della balena morta e anche se sono stati spinti via in alcuni istanti, non si sono più sentiti minacciati.
Se un nuotatore o un surfista dovesse trovarsi faccia a faccia con uno squalo e non avesse una rapida via d’uscita, dovrebbe guardarlo dritto negli occhi, urlare il più possibile, nuotare contro e, se non riuscisse a evitare il contatto, combattere con quanto vigore ha in corpo. Molte vittime degli attacchi non vedono lo squalo prima di essere morse. Una volta che avete avvistato lo squalo sarà improbabile che abbiate dei problemi… se non quello di confrontarvi con le vostre paure.
2. Vero: gli squali sono attratti dai cani che nuotano
La curiosità tipica degli squali li attrae verso qualunque creatura insolita che si muove nel loro ambiente. Un animale piccolo come un cane verrà visto come una preda con molte più probabilità di quanto non potrebbe accadere per un animale grande.
3. Plausibile: gli squali sono attratti dal sangue
Si dice che il sangue umano possa attirare gli squali da chilometri di distanza. L’esperienza di Ron e Valerie non è questa ma forse i due non hanno mai sanguinato tanto da diventare attraenti per gli squali. Quello che è certo è che una balena arpionata sanguinante e agonizzante nel bel mezzo dell’oceano può attrarre centinaia di pericolosi ed enormi squali. Uno dei terrori maggiori dei marinai è che in seguito a un naufragio gli squali longimanus, gli squali blu e i falciformi possano apparire quasi come per magia dalle profondità degli oceani.
Le prime due specie che abbiamo nominato non hanno nessuna paura istintiva degli uomini e si sono abituati a mangiare prede grandi, ferite o in decomposizione; sono responsabili di più morti di esseri umani di tutte le altre specie considerate pericolose per l’uomo. Come molte altre specie di squali, possono essere addomesticati e in fretta..
4. Falso: gli squali devono girarsi su un lato per mordere
Gli squali non hanno bisogno di mettersi su un fianco o a pancia in su per nutrirsi: possono mordere da qualunque angolatura.
5. Vero: gli squali possono essere addomesticati
Agli squali possono essere insegnate facilmente semplici azioni. Valerie aveva addestrato una femmina di squalo pinna bianca del reef a nuotare verso di lei passando sopra una porzione di corallo rosa. Quando lo faceva correttamente Valerie la premiava con un pezzo di pesce, altrimenti le dava un buffetto sulla testa.
In quarantacinque minuti lo squalo imparò esattamente cosa doveva fare. Ore dopo tornò nello stesso posto con la sua telecamera e trovò tre squali della stessa specie che nuotavano sopra il corallo rosa. In qualche modo il primo squalo aveva comunicato ai suoi compagni che se si fossero comportati in un certo modo avrebbero ricevuto una ricompensa. Ovviamente l’esperimento è stato ripetuto più volte e non solo con gli squali ma anche con altri pesci. Gli squali hanno un cervello molto piccolo ma probabilmente, a differenza degli umani, lo usano tutto. Valerie ha scoperto che possono imparare qualche giochetto legato al cibo più rapidamente di un cane, un uccello o un gatto.
6. Falso: gli squali possono nuotare all’indietro
Per Valerie e Ron la domanda è un tormentone ricorrente ma la risposta è sempre la stessa: no, gli squali non possono nuotare all’indietro. Anche se nelle acque tropicali dell’Australia, dal nord del New South Wales fino a Shark Bay in Western Australia, sono state scoperte alcune specie, tra cui l’Hemiscyllium ocellatum, che possono “camminare” all’indietro.
7. Plausibile: gli attacchi sono molto più probabili al tramonto
Gli squali leuca hanno morso e ucciso persone che nuotavano o stavano in piedi nell’acqua. In genere si avventurano nelle acque basse durante l’alta marea, alla ricerca di qualcosa di commestibile che potrebbe galleggiare vicino alla riva. .Sostare o nuotare in un posto in cui i pesci vengono puliti di frequente o dove l’acqua è torbida non è consigliabile, specialmente al tramonto quando alcuni squali (come lo squalo leuca ad esempio) sono pronti a nutrirsi.
8. Falso: gli squali non possono sopravvivere nell’acqua fredda
Gli squali leuca risalgono i fiumi in acqua salmastre e fredde, specialmente le femmine quando sono pronte per dare alla luce i piccoli. Sebbene molti squali abbiano una vista acutissima, i fiumi possono essere torbidi. In condizioni di scarsa visibilità, gli squali tendono a ispezionare qualunque cosa insolita capiti loro a tiro con i denti. Una sgranocchiata delicata fatta dai denti di squalo affilati come rasoi, può essere fatale, anche per un essere umano magrissimo.
9. Falso: gli squali devono muoversi in continuazione per poter sopravvivere
Una volta era largamente diffusa l’opinione che gli squali dovessero muoversi in continuazione per sopravvivere ma non è vero. Molti squali possono riposarsi sul fondo dell’oceano e pompare l’acqua sopra le branchie. L’adorabile squalo toro, specie a rischio, può ciondolare in maniera piuttosto stazionaria nell’acqua. Spesso squali toro sono stati avvistati mentre si riposavano in gruppo aspettando il favore dell’oscurità per uscire a caccia di cibo.
10. Vero: gli squali hanno una gerarchia naturale
Con gli squali, così come con la maggior parte degli altri animali, se siete più grossi e meglio equipaggiati, avrete la precedenza. Presso lo Shark Reef a largo di Pacific Harbour nelle Fiji, Valerie ha personalmente visto con suo marito un grande squalo tigre che disperdeva un gruppo di squali leuca mentre si stavano nutrendo, sebbene anche questi fossero piuttosto grandi presi uno per uno. In un’occasione tuttavia, i leuca riunirono le forze per respingere lo squalo tigre.
Shark Reef è forse l’unico posto al mondo in cui le ricerche professionali sugli squali vengono condotte lasciando gli animali nel loro habitat naturale. Ogni giorno una persona si tuffa tra svariate specie di squali, ciascuna delle quali è stata educata a nutrirsi in un certo modo e a una certa profondità. Così per esempio gli squali pinna bianca del reef non si avvicinano al luogo in cui si stanno nutrendo gli squali leuca. Gli squali pinna nera, pinna bianca e grigi vengono nutriti tutti quanti nelle acque bianche proprio vicino alla barriera. Gli squali più grandi vengono nutriti con teste di tonno a una profondità di circa quindici metri. Vedere venti o più squali leuca ordinati in fila in attesa di una testa di tonno mentre un ricercatore registra il loro sesso, è un esperienza davvero straordinaria.
Gli quali secondo Valerie sono meravigliosi e sono la perfetta creazione della natura. Abitano il pianeta da molto più tempo di noi e tuttavia gli umani ne abbattono cento milioni all’anno circa. La popolarità della zuppa di pinna di squalo ha causato una rapida riduzione del numero degli squali.
La crudele e brutale (ma ahinoi lucrativa) pratica di tagliare la pinna agli squali vivi per poi ributtarli in mare e lasciare che affondino lentamente è vietata in Australia ma la nazione ogni anno importa dieci tonnellate di pinne di squalo secche (il che equivale a circa ventiseimila squali) dai paesi che non la hanno vietata come la Cina e le Filippine. Le pinne di squalo si comprano facilmente nella Chinatown di Sydney per 1400 $ al chilo. Un piatto di ottima zuppa di pinna di squalo costa più di 150$. è tragico pensare che il governo del Queensland sta considerando l’opportunità di accordare ai pescatori il permesso di cacciare gli squali, anche per il commercio di zuppa, nelle acque del Great Barrier Reef Marine Park. È un oltraggio, proprio come se si desse ai bracconieri il permesso di entrare nei parchi nazionali d’Australia per uccidere i koala per la loro pelliccia. Probabilmente la caccia di questi animali straordinari proseguirà fino a che non sarà troppo tardi.
Come tutti i predatori in cima alla catena alimentare, gli squali si riproducono lentamente: una femmina di grande squalo bianco potrebbe impiegare anche dodici anni per raggiungere la maturità sessuale e, una volta raggiunta, da alla luce solo un cucciolo ogni tre anni. Gli squali sono già difficili da avvicinare ma, se le cose continuano così, non è difficile immaginare un futuro nel quale incontrarli diverrà impossibile.